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Silvio Berlusconi: “Decreto Liquidità? Basterà solo a pagare le tasse”

Galliani Berlusconi

SILVIO BERLUSCONI LETTERA – Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio e del Milan, ha scritto una lettera al Sole 24 Ore in cui dice la sua riguardo il Decreto Liquidità. Secondo il parere del presidente del Monza, i provvedimenti che il Governo ha previsto per le aziende serviranno solo a coprire le scadenze tributarie. Ricordiamo che il Decreto prevede l’emissione di finanziamenti alle PMI garantiti dallo Stato attraverso Sace S.p.A..

I passaggi salienti della lettere di Silvio Berlusconi al Sole 24 Ore

“Il Decreto Liquidità, se non cambia, arriverà a garantire alle aziende solo la liquidità per pagare le tasse. Una colossale partita di giro che lascerà imprese, artigiani, commercianti nella stessa condizione di prima, e per di più con un debito da pagare.
I limiti evidenti sono: complessità delle procedure per ottenere il finanziamento; durata dei finanziamenti e i tempi di rimborso; rinvio troppo corto delle scadenze fiscali”.

Durata e complessità delle procedure

“La durata e la complessità delle procedure sono sostanzialmente quelle ordinarie, di qualunque finanziamento, con delle aggravanti. La banca alla quale l’imprenditore si rivolge deve compiere un’istruttoria sulla solvibilità del cliente, perché la garanzia non è al 100% e quindi una quota di rischio rimane a carico dell’ istituto di credito, che inoltre deve adempiere a quanto previsto dalle norme antimafia e antiriciclaggio. Una volta conclusa l’istruttoria bancaria vi è un ulteriore tempo di attesa perché la SACE – la società pubblica alla quale è demandata la gestione di questo strumento – deve effettuare a sua volta una propria istruttoria prima di approvare e accordare la garanzia. Tutto questo richiede tempi molto lunghi, settimane se non mesi, per l’erogazione”.

Silvio Berlusconi: “Tempi di rimborso troppo stretti”

“I tempi sono troppo stretti per il rimborso: prestiti a sei anni (così è la gran parte di quelli previsti dal decreto) sono insostenibili per moltissimi operatori economici perché caricano sulle loro spalle un onere di restituzione difficile da sostenere in una stagione che sarà comunque di crisi e di faticosa ripartenza”.

Sulle scadenze fiscali

“C’è anche un rinvio troppo corto delle scadenze fiscali. Noi avevamo chiesto che si arrivasse fino alla fine dell’anno. Così com’è stato stabilito, per soli due mesi, significa che le aziende riceveranno i prestiti giusto in tempo per pagare le tasse. Questo suona come una beffa a molti operatori economici in difficoltà”.

In conclusione

“In definitiva, il governo ha varato regole macchinose che non funzionano, che richiedono tempi lunghi e che scaricano oneri difficilmente sostenibili sul sistema bancario, già in difficoltà per la parziale chiusura delle filiali e la riduzione del personale”.

Le proposte di Silvio Berlusconi al Governo

“Primo: aumentare la garanzia dello Stato al 100%, così da garantire le banche sull’intero credito concesso.
Secondo: un’ulteriore semplificazione potrebbe essere quella di abolire la garanzia Sace sostituendola – a parità di condizioni – con un plafond di garanzia messo a disposizione da ciascuna banca.
Terzo: sostituire le ordinarie procedure antimafia e antiriciclaggio con un’autocertificazione, con pesanti pene per chi rilasciasse dichiarazioni mendaci.
Quarto: allungare i tempi di restituzione del prestito.
Quinto: sospendere gli adempimenti fiscali fino a fine anno”.

Luca Cerchione

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