“A Shenzhen, a parte misurazione della temperatura, mascherine e tamponi, tutto sta tornando normale. La Cina ha dovuto affrontare per prima la pandemia ed è riuscita a venirne fuori: inevitabile che se ne tragga insegnamento”.
Cina, Donadoni sulla ripresa: “Un’incognita. L’aspetto mentale può incidere”
Roberto Donadoni, ex c.t. azzurro e oggi allenatore dello Shenzhen, mostra la via cinese di risposta al coronavirus e la indica a modello per l’Italia. “Penso che l’essenziale sia adeguarsi alle circostanze, fare in modo che non si accumuli troppa pressione sui giocatori. Ce n’è già abbastanza”, dice alla Repubblica a proposito della possibile ripresa della serie A. Che avverrebbe a porte chiuse, come del resto anche in Cina. “Un’incognita, ma più o meno a tutti noi è capitato di giocare in stadi vuoti, magari per qualche squalifica. Ci sono più contro che pro, si deve fare di necessità virtù e chi ci riesce si avvantaggia”. Anche in Cina il campionato si appresta a ricominciare. “Non sappiamo ancora la data esatta in cui ripartirà la Super League, speriamo a giugno. Ma ormai ci alleniamo con continuità da un mese e mezzo. I ragazzi sono pronti, la preparazione è adeguata. Semmai può incidere l’aspetto mentale: un’amichevole non è campionato”.
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