“Stiamo facendo delle valutazioni, quelle più importanti si faranno dopo le 9 partite che mancano”. Le dichiarazioni sono di Beppe Marotta, le intenzioni sono di tutti i piani alti nerazzurri. “Tutti sotto esame, c’è da dimostrare di meritare questo club, altrimenti è giusto prendere altre decisioni”, gli fa eco mister Antonio Conte che, com’è solito fare, è il primo a metterci la faccia, nel bene e nel male.
Inter, in sei cambieranno aria: da Gagliardini a Godin, passando per Sanchez
La Gazzetta dello Sport del lunedì, nel giorno dopo la disfatta nerazzurra in casa contro uno stoico Bologna, analizza quei profili che fanno parte del clan dei reietti, pronti a prendere altre strade. Sono almeno in sei a rischiare il posto, a partire da Diego Godin: “al netto delle sue bizzarre smentite, è ormai un caso acclarato.Con Conte il feeling non è mai scattato: troppo distanti le filosofie del tecnico e del difensore sull’interpretazione del ruolo di centrale difensivo. L’uruguaiano – operazione chiusa quando Conte non era ancora il tecnico nerazzurro – lascerà l’Inter, a patto di trovare club interessati ad accollarsi l’ingaggio pesante”.
Passando alla batteria di terzini, se a destra l’acquisto di Hakimi di fatto riporterà al Chelsea Moses, a sinistra sarà preso un titolare (Emerson Palmieri?) che si giochi il posto con Young, con Biraghi e Asamoah al passo d’addio. Sarà rivoluzione anche in porta: Conte vuole un altro secondo, Padelli resterà come terzo, dietro Handanovic tornerà Radu.
Anche la linea mediana subirà un netto restyling: Gagliardini non ha mai avuto un rendimento costante, per quanto Conte lo consideri un passo avanti a Vecino nelle gerarchie. Il migliore, in quel reparto, si è rivelato Borja Valero, che va in scadenza e non rinnoverà. Arriverà probabilmente Sandro Tonali e va definita la situazione Nainggolan: c’è spazio per un altro innesto, occhio a Arturo Vidal. L’attacco vive d’incertezza totale: l’Inter ha bisogno di risolvere una volta per tutte l’enigma Lautaro Martinez, il resto verrà a cascata. A partire da Alexis Sanchez. Ma non Sebastiano Esposito, che ieri ha rivisto il campo: firmerà il rinnovo, ma non è lui la quarta punta di cui ha necessità l’Inter per inseguire lo scudetto: andrà in prestito.
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