L’ex stella del calcio bulgaro concede una lunga intervista al sito di notizie sudamericano Infobae in cui si concentra sulla situazione del suo vecchio club, il Barcellona, e sul futuro di Leo Messi. Senza dimenticare un pensiero al Covid-19, con una dichiarazione di certo poco convenzionale.
Barcellona, Stoichkov: “C’è bisogno di un ricambio generazionale, ma Leo non si muove. Il virus? Un affare…”
“Quello che succede non è nulla di eccezionale, si vince e si perde e stavolta ha perso la Liga dopo anni che lo fa. Molti parlano di crisi, ma è normale. Quello che succede davvero è che il club deve rendersi conto che ha una rosa con un’età media molto alta e quindi deve fare progetti entro uno o due anni, altrimenti avrà problemi. Però è anche vero che la Liga è fatta da due squadra, Barça e Real. Gruppo Setién non all’altezza? Non dico che ci siano dei perdenti. Che colpe si possono dare a Griezmann, che è campione del mondo? Dembélé ha 20 anni e deve ancora imparare molto. Gli manca qualcuno con cui lavorare. E al Barcellona mancano allenatori che facciano un allenamento specifico per reparto. Mi chiedo anche chi pagherà adesso 120 milioni per Dembélé, o Philippe Coutinho, per i quali si è spesa una fortuna. Ma la rosa non è fatta di perdenti, ha vinto tantissimo negli ultimi anni. Ha bisogno di un ricambio”. L’ex attaccante, tra le altra anche a Parma, poi mette l’accento su Messi e sulla pandemia da Covid-19 che ha stravolto le vite di tutti negli ultimi mesi: “Messi è un mito, il più grande di tutti, ma come tutti ha bisogno di gente che lo possa aiutare, deve sapere che schema utilizzare. Ma in Sudamerica non devono farsi illusioni, finirà la carriera nel Barça, ha il DNA blaugrana. La società si aggrappa a lui, ma deve fare uno sforzo per migliorare la squadra. Migliore è la squadra e più felice è Messi. È un messaggio chiaro ai dirigenti. In ogni caso, quando giocavo io, quello che succedeva con la dirigenza non creava problemi come invece fa oggi. Il Covid-19? È un virus ben pensato per persone specifiche, ha provocato trombosi e infarti. Ha dentro qualche materiale ben messo. Vedremo se col vaccino la questione si risolverà immediatamente. Io sto attento il triplo di prima, mi lavo le mani, faccio tutto quello che posso fare. Non mi credo diverso perché mi chiamo Stoichkov. C’è gente che dice che non esiste, ma parla tanto per parlare. Nessuno dice la realtà di quel che è: un affare”.
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