“Non ho investito nessuno”. Questa è la tesi difensiva di Fabio Manduca, quarantenne napoletano che oggi ha chiesto e ottenuto di essere nuovamente interrogato dai pm Bordieri e Stagnaro. Il ragazzo è accusato di omicidio volontario nel caso riguardante la morte di Daniele Belardinelli, l’ultras di Inter e Varese rimasto ucciso negli scontri che hanno preceduto Inter-Napoli del 26 dicembre 2018, ed oggi è stato interrogato in un’udienza a porte chiuse davanti al gup di Milano Carlo Ottone De Marchi, che ha accolto la sua richiesta di giudizio con rito abbreviato.
Morte Belardinelli, il tifoso del Napoli si difende: “Non l’ho investito, sono scappato dai disordini”
“Sono solo fuggito, spaventato dai disordini che c’erano attorno allo stadio. Ho visto un razzo rosso prima del semaforo. Il Ford Transit davanti a me ha fatto retromarcia, l’ho passato a sinistra con il mio Renault Kadjar, poi la polizia ha fatto segno di andare avanti e ho guidato dritto fino allo stadio senza fermarmi”, ha affermato Manduca. “Secondo noi non è una versione credibile”, ha spiegato l’avvocato Gianmarco Beraldo, legale della madre di Belardinelli, una delle tre parti civili che si sono costituite, assieme alla moglie dell’ultrà nerazzurro e alla figlia. Per il legale è anche “una versione che contrasta con altre da lui rese”. “Non cambia nulla – ha detto Dario Cuomo, legale di Manduca – La versione di Manduca è sempre stata che non si è reso conto di aver investito nessuno, e non cambierà”.
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