A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il Dottor Francesco Braconaro, membro commissione medica FIGC in rappresentanza della Serie C.
Commissione medica FIGC, Braconaro: “Sto difendendo la Federcalcio e il protocollo, che va rispettato” [ESCLUSIVA]
“Juventus-Napoli? Non ho nessun parere in merito, se il Giudice Sportivo ha ritenuto di emettere questa sentenza ha rilevato tra le righe qualcosa che non andava. Io faccio il medico e non mi occupo di giustizia sportiva. C’è la famosa circolare del 18 giugno della quale abbiamo parlato più di una volta. Il Ministero della Salute ha fatto una deroga per le società sportive professionistiche. La deroga ha permesso di riaprire il campionato e di portarlo a termine, altrimenti chiunque può mettere un veto. Ora, capire fin dove arriva la competenza dell’ASL è stato chiarito dal Ministero della Salute. E’ stata avallata la tesi che il calcio ha una deroga, hanno dato le competenze alle ASL inserendo ‘per cause di forza maggiore’. Starà agli altri gradi di giudizio capire dove arriva il potere giuridico delle ASL.
Si tratta di definire quali sono le cause di forza maggiore. La circolare dice di mettere in quarantena, fare le tamponature previste, verificare le eventuali positività e poi prendere delle decisioni. Il protocollo prevede che chi sta a casa in isolamento può giocare a calcio? Sì, nel momento in cui emerge un positivo c’è un protocollo che non può essere interpretativo. La circolare è un’integrazione fatta dal legislatore e dal Ministro della Salute per andare in deroga. Altrimenti non potevano circolare i calciatori da una Regione all’altra. Dobbiamo chiederci negli altri calci perché non sono stati bloccati.
Il protocollo
Quando il Genoa si è mosso è arrivato con 2 contagiati. Se ci fossero stati, al momento degli ultimi tamponi, un numero importante di positivi, evidentemente anche la ASL di Genova poteva intervenire per cause di forza maggiore. Io faccio il medico, quindi non posso entrare in determinate questioni. Ciò che ho detto prima è il trattamento univoco che hanno mantenuto le ASL su tutto il territorio nazionale. Dal momento in cui esiste un protocollo le squadre si adeguano. Se il protocollo dice che in caso di positivi bisogna attenersi a certi comportamenti e il numero non è tale da pregiudicare una partita bisogna accettarlo. Poi io non dico che l’ASL di Napoli ha fatto male o bene.
Sto difendendo la Federcalcio che ha formulato protocolli precisi e specifici che hanno dato l’opportunità di riprendere il campionato, Non possiamo mettere tutto nello stesso calderone, abbiamo fatto i protocolli prima che l’impennata delle curve ci fosse. La salute dei calciatori è stata una priorità della Federcalcio. Quando tutto il Paese spingeva affinché si riprendesse c’è stato uno sforzo grosso dalla Federcalcio, dal Ministero dello Sport. Tanto che questi protocolli sono frutto di collaborazione con la CTS”.
Claudio Agave
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