Rino Gattuso, la scorsa stagione, era alle prese con un aspetto non poco problematico della sua squadra. Il Napoli, super potente e pericoloso in avanti, non andava a gol, o meglio non tanto facilmente. Parecchie erano le occasioni sprecate, le azioni in progressione che facevano tremare gli avversari, ma la palla non così spesso andava in rete. Quello di quest’anno, invece, è un Napoli che segna, segna parecchio. Non solo contro le squadre di minor rilievo ai fini della classifica della massima serie. Il club azzurro ha bucato quattro volte infatti la rete di Sportiello. La porta azzurra, invece, in tre gare è stata violata solo una volta. La svolta? L’intuizione della coesistenza in campo di Mertens e Osimhen. L’esperienza, l’eleganza e la tecnica del belga con la profondità e la velocità del nigeriano. Il passaggio chiave? Non più un tridente ma un quartetto.
La Repubblica – Il poker azzurro fa impallidire gli avversari
La Repubblica: “Gattuso ha lavorato sul punto debole dello scorso campionato. Servivano tanti gol. Tanti, maledetti e subito. E 12 realizzati in appena tre partite rappresentano un ottimo biglietto da visita per un campionato da vertice. Gattuso ha cambiato la formula offensiva. Perché adesso è 4 il numero perfetto. Niente più tridente, ma un quartetto affiatato che ha funzionato alla perfezione contro l’Atalanta. Il tecnico azzurro lo ha varato pazientemente in estate e poi ha rotto gli indugi. L’intuizione è stata semplice: Mertens e Osimhen non potevano essere considerati in alternativa, ma semplicemente giocare insieme. Il belga in veste di regista offensivo intrigava da tempo l’allenatore e gli effetti si sono visti: segna e soprattutto crea occasione per i compagni. Il numero 9, poi, è devastante. Fa reparto da solo: sportellate con i difensori avversari e una capacità naturale di essere micidiale in profondità. Con l’Atalanta si è anche sbloccato in Serie A ed è il punto di riferimento del poker d’assi del Napoli”.
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