INTERVISTA CANNAVARO – Fabio Cannavaro, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha parlato di come ha conosciuto Diego Armando Maradona e del ricordo che ne conserva. L’ex difensore campione del mondo ricorda con gioia le sue prodezze in campo e racconta un aneddoto di quando era ancora 20enne e militava nel Napoli.
Fabio Cannavaro: “Ho ancora i brividi a ripensare alle sue imprese”
“A Maradona non ho fatto gli auguri da addetto ai lavori. No, li ha fatti il bambino che ama il calcio è che è in me. Quello che alla domenica fremeva per andare al San Paolo a far da raccattapalle, per poterlo vedere da vicino. Per rimanere affascinato da tutto quello che faceva con il pallone. Ancora oggi ho i brividi a ripensare alle sue imprese. Per esempio quella volta che segnò a Tacconi un incredibile punizione contro la Juventus. Pioveva forte e io ero nei distinti inzuppato con papà Carmine, ma quando entrò quella palla… ci asciugammo dalla gioia.
Ho conosciuto Diego dopo aver martellato per tanto tempo Ciro Ferrara. Capitò che con il Napoli andammo in Argentina per giocare delle amichevoli. Io ero ventenne e crescevo al fianco di Ciro, che è sempre rimasto molto legato a Maradona. E così lo chiamò e lui non perse l’occasione per invitarci, tutta la squadra, a casa sua. Ho un ricordo indelebile di quell’incontro e conservo come delle reliquie le foto che testimoniano quella giornata”.
Antonio Del Prete
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