LUTTO MARADONA – In seguito alla morte di Diego Armando Maradona persone da tutto il Mondo hanno voluto esprimere il loro ultimo saluto per un campione che resterà per sempre nella storia del calcio. Il Codacons, però, va controcorrente e, attraverso una nota ufficiale, esorta le persone a smettere di santificare un uomo che non è stato affatto un esempio per i giovani.
Maradona, Codacons: “Giusto il cordoglio, ma è stato un esempio sbagliato! Santificazione eccessiva”
“Giusto il cordoglio per la perdita di un giocatore straordinario, ma no all’eccessiva santificazione di un uomo che, nella sua vita, ha commesso numerosi errori ed è stato un esempio sbagliato per migliaia di giovani. Dai problemi con il fisico ai figli riconosciuti dopo tantissimi anni, passando per le violenza inflitte alla sua ex compagna, al gesto dell’ombrello nei confronti della Guardia di finanza durante la trasmissione di Fabio Fazio o quello contro i tifosi allo stadio, senza dimenticare quando fu fotografato nella vasca da bagno a conchiglia dei fratelli Giuliano, famiglia camorrista napoletano o la sua dipendenza dalla cocaina, sono moltissimi gli esempi di illegalità che, negli anni, hanno visto coinvolto Maradona.
Non basta quindi assistere alla consueta carrellata di gol e prodezze, interviste post-partita e servizi agiografici: serve un’informazione completa a 360 gradi, e la Rai (che nella stessa giornata alle vittime di femminicidio ha dedicato un decimo dello spazio concesso a Maradona), così come le altre testate, dovrebbe evitare di santificare un uomo che, pur essendo un calciatore eccezionale, non è certo un esempio virtuoso per la collettività.
In un momento come questo, in cui eroismi autentici e quotidiani fanno la differenza ogni giorno, in cui infermieri e medici lavorano da mesi tra turni massacranti e rischi immensi, abbiamo bisogno, abbiamo bisogno più che mai di figure capaci di ispirare con i loro comportamenti, quelli degli altri, e nessuno può convincere i cittadini che Maradona fosse un uomo esemplare, perché non lo era. Le cose vanno dette per intero, a prescindere dalle ondate emotive. Massimo rispetto per la morte e per il dolore di familiari e tifosi, certamente: ma divinizzare un uomo capace di errori tanto gravi ( e reiterati) rimane sbagliato, a prescindere da tutto il resto. Artisti del pallone o meno, non fa nessuna differenza”.
Antonio Del Prete
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com