Il tecnico dei felsinei, reduce dal ko interno contro lo Spezia in Coppa Italia, si appresta a sfidare il Crotone di Giovanni Stroppa, un’altra neopromossa come i liguri di Italiano. Non mancano gli attestati di stima per Maradona: “Ho mostrato un documentario su di lui per fargli capire com’era. Non posso pensare che uno che ha appena iniziato non abbia quell’umiltà”, ammette Miha.
Bologna, Mihajlovic: “Sono stato male per Diego. Dai miei mi aspetto l’umiltà di Maradona”
“Bologna-Crotone è più o meno la partita di mercoledì contro lo Spezia, incontriamo una neopromossa, con due punti in classifica ma che sa giocare, essere aggressiva e sa mettere in difficoltà. Noi siamo più forti del Crotone come lo eravamo più dello Spezia… Però dobbiamo andare in campo non sottovalutando l’avversario, sapendo soffrire e sfruttare le occasioni. Non voglio più vedere pallonetti e robe varie, quando si è in area voglio che si spacchi la porta. Questa è la partita che mi aspetto”. E su Diego: “Sono stato male a dire la verità, perché non me lo aspettavo morisse. Ho pensato più a lui e a com’è la vita, piuttosto che a quanto avrei dovuto arrabbiarmi, ma oggi rispetto a dieci anni fa sono molto diverso. Mi sono arrabbiato anche questa volta, ma in modo diverso, andando sull’orgoglio dei miei giocatori, perché come detto tante volte con loro ho un rapporto diverso rispetto alle altre squadre che ho avuto proprio per tutto quello che abbiamo passato insieme. Però gli ho anche detto che ho un limite e loro lo hanno superato. Ora si riparte da 0-0 e non hanno più scuse. Rispetto a quanto passato, cecavo sempre un alibi e mi accorgo adesso che qualche volta anche inconsciamente loro hanno sfruttato questa cosa ma non in maniera positiva. Mercoledì abbiamo fatto quello che non dovevamo fare, se vai in campo poco concentrato le partite le perdi con chiunque. Bisogna andare in campo sapendo cosa si deve fare. Thomas Edison, quello che ha inventato la lampadina, dopo duemila tentativi è riuscito a far funzionare sta lampadina. In conferenza stampa gli hanno detto Lei 1999 volte ha fallito, e lui ha detto No in queste 1999 ho capito cosa non fare, perciò sono servite a fargli capire cosa non fare per arrivare alla lampadina. Spero che sia servito anche a noi capire cosa non dobbiamo fare”. E aggiunge: “Ieri gli ho fatto vedere un documentario su Maradona per fargli capire che Maradona, il più grande di tutti i tempi, conosciuto per i dribbling, i gol, c’è un motivo se era il più grande di tutti. Andava a 16 metri dalla sua porta in scivolata per rubare palla, aveva cattiveria, faceva sempre pressing, non indugiava mai nei contasti… se lo poteva fare Maradona lo possono e lo devono fare tutti. Non posso vedere il mio giocatore a vent’anni che va in contrasto moscio. Gli ho fatto vedere Maradona per l’umiltà che ha avuto, non per come giocava. Non posso pensare che uno che ha appena iniziata non abbia quell’umiltà. Maradona era il più grande più per quello che faceva dietro che davanti. Io questo voglio vedere dalla mia squadra”, conclude il tecnico serbo.
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