“Per uscire da questa crisi e per portare l’Italia sulla frontiera dello sviluppo europeo e mondiale occorrono un progetto chiaro, condiviso e coraggioso per il futuro del Paese, che permetta all’Italia di ripartire rimuovendo gli ostacoli che l’hanno frenata durante l’ultimo ventennio. Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del Governo. Dietro al ritardo italiano ci sono problemi strutturali noti, ma mai affrontati con sufficiente determinazione. Questo è il momento di farlo”. Lo scrive il premier Giuseppe Conte nella premessa della bozza del Recovery Plan.
Coronavirus, Recovery Plan, Conte: “Piano coraggioso per uscire dalla crisi”
“L’Italia ha compreso prima di altri che l’Europa doveva essere protagonista in questa battaglia, che questa volta poteva e doveva dare una risposta forte e unitaria – aggiunge sulla bozza il premier -. Abbiamo insistito perché questa decisione venisse presa, ci abbiamo creduto nonostante più d’uno, anche in Italia, ritenesse assai improbabile un accordo. Il piano finanziario straordinario approvato lo scorso luglio dal Consiglio Europeo è anche il frutto dei nostri sforzi”. È di 125 pagine ed è divisa in quattro parti la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui è al lavoro il governo. Il testo traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti, l’attuazione e il monitoraggio del piano e la valutazione dell’impatto economico. Le riforme e gli investimenti mirano a “una transizione green, smart and healthy. E riguardano: riforma della giustizia; digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca, parità di genere, coesione sociale e territoriale; e salute. Un “Comitato di responsabilità sociale, composto da rappresentanti delle categorie produttive, del sistema dell’università e della ricerca” per seguire l’attuazione e dare “pareri e suggerimenti”. Lo prevede la bozza della governance del Recovery Plan contenuta nell’aggiornamento del piano sul tavolo del Consiglio dei ministri che disegna una governance con cabina di regia politica, struttura tecnica con capi missione e, appunto, questo comitato sociale. “I membri del comitato sono scelti tra personalità di alto profilo istituzionale e scientifico e di notoria indipendenza” e potranno dare “consulenze” su “specifiche problematiche” e “segnalare collaborativamente “ogni profilo ritenuto rilevante per la realizzazione del PNRR”.
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