La federazione macedone, lunedì sera, ha scritto una lettera alla Uefa chiedendo una punizione esemplare per l’ex interista, oggi in orbita Bologna. Di poche ore fa un comunicato dal massimo organo del calcio rivela che “un ispettore etico e disciplinare è stato nominato per condurre un’indagine sulla questione che ha coinvolto il giocatore”.
Europei, Arnautovic offende gli avversari macedoni: lui si scusa, la Uefa apre un’inchiesta
Ma andiamo per ordine: la Uefa ha dunque aperto un’indagine disciplinare contro l’austriaco ex Inter (e nelle ultime ore dato per vicinissimo al Bologna) Marko Arnautovic, che domenica ha ammesso di aver pronunciato parole offensive durante la vittoria all’Europeo contro la Macedonia del Nord (3-1 per gli austriaci). Le offese rivolte dallo stesso Arnautovic all’avversario Ezgjan Alioski non sono passate inosservate. Il compagno di squadra Alaba ha cercato di mettergli le mani davanti alla bocca, ma gli insulti (volgari e razziali, rivolti alla madre del giocatore macedone) si sono sentiti chiaramente. E nemmeno le scuse del diretto interessato (“Non sono un razzista e non lo sarò mai, mi scuso coi miei amici della Macedonia del Nord e dell’Albania”, ha scritto su Instagram) sono bastate per placare le polemiche. La federazione macedone, infatti, ha scritto alla Uefa chiedendo una punizione esemplare per l’attaccante trentaduenne. Il massimo organo del calcio ha successivamente aperto un’indagine sul caso. Si tratta della prima fase del procedimento disciplinare, finalizzato all’accertamento dei fatti, mentre non ha ancora indicato quale violazione del proprio regolamento possa essere imputata all’attaccante austriaco di origine serba.
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