L’Inghilterra smorza i dubbi e le perplessità attorno alla nebulosa situazione derivante dalla variante Delta che ha colpito (soprattutto i ragazzi non vaccinati) l’intero Paese. Corre ai ripari, e di fronte alla ventilata prospettiva di un cambio di sede della finale di Euro 2020, da Londra a Budapest, trova il piano B: apre all’ipotesi di concedere una speciale esenzione dall’obbligo di quarantena alla numerosa delegazione al seguito della Uefa, attesa sull’isola per la fase finale del torneo continentale. Si tratterebbe di una deroga ad hoc alle attuali misure restrittive, che prevedono, per chiunque arrivi da quasi tutti i Paesi europei (fatta eccezione per Gibilterra e Islanda) un periodo di autoisolamento di 10 giorni.
Europei, l’Inghilterra rassicura chi arriva dall’estero per la fase finale della competizione continentale
Il governo britannico ha difeso la scelta di allentare le misure restrittive in vigore per chi arriva dall’estero al fine di facilitare l’arrivo dell’ampia delegazione Uefa, attesa a Londra in occasione delle due semifinali e della finale di Euro 2020. Dopo lunghe trattative con la Uefa, Downing Street sembra intenzionata a concedere una sorta di esenzione dall’obbligo di quarantena per le circa 2.500 persone – tra dirigenti sportivi, autorità politiche, media e sponsor – che assisteranno a Wembley alle ultime partite del torneo. Un’eccezione giustificata dall’importanza dell’evento, ma che ha anche sollevato qualche polemica e preoccupazione, dal momento che attualmente chiunque arrivi nel Regno Unito da un paese europeo, fatta eccezione per Gibilterra e Islanda, è obbligato ad osservare un periodo di 10 giorni di autoisolamento.
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