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Napoli, De Laurentiis: “Rinnovo Insigne? Dipende da lui. Se s’è stancato di Napoli…”

De Laurentiis

Durante il dibattito sull’inaugurazione della mostra fotografica Diego Armando Maradona: Il riscatto sociale attraverso lo sport, che si è aperta questa mattina al centro commerciale Jumbo di Trentola Ducenta, è intervenuto anche il presidente azzurro in video-collegamento, che ha parlato anche del capitano degli azzurri Lorenzo Insigne il cui contratto andrà in scadenza a giugno 2022. E non sono mancate frecciatine al ragazzo…

Napoli, De Laurentiis: “Rinnovo Insigne? Dipende da lui. Se s’è stancato di Napoli…”

Lui si “diverte”, segna e vince agli Europei, ADL gli manda “siluri”: la bagarre sul rinnovo contrattuale del capitano è di certo l’argomento centrale, una grana che il tifo azzurro vorrebbe risolta prima dell’inizio della nuova stagione. “Lorenzo sa di essere un prodotto del vivaio e infatti ho ripreso Giuseppe Santoro che scovò Insigne: avevo bisogno di uno che conoscesse il territorio. Se poi Insigne si è stancato e vuole andare in giro per l’Europa è una sua scelta – ha dichiarato il patron partenopeo durante il suo collegamento per la presentazione della mostra fotografica al Jumbo dedicata a Maradona -. Riscatto? Quando sono arrivato, venivo da Los Angeles dopo un film, passavo da Capri per una decina di giorni di recupero vacanziero come da anni. Lì mi dissero che il Napoli era fallito, e non masticando nulla di calcio, anche se mio padre mi fece vedere quelle poche partite proprio del Napoli, contro il parere della mia famiglia ho provato a prendere questo pezzo di carta, credo per 37mln senza avere un calciatore e nulla, prendendomi in carico anche degli impiegati e così cominciai in C col campionato già iniziato. Andavamo sui campi di patate, ci chiudevamo negli spogliatoi, le squadre avversarie volevano quasi ammazzarci perché eri blasonato e c’era quella voglia di distruggerci. Di tempo ne è passato, 18 anni, pentimento nessuno, i tifosi napoletani sono unici e aver vissuto il ricordo di Maradona, conoscendolo già da prima per un film con lui che interpretava se stesso, è stata una grossa esperienza fino al giorno in cui purtroppo è mancato. Dovevamo incontrarci, stiamo proprio mettendo a punto una serie sulla storia del Napoli. Si canta l’inno, ma poi c’è questo dissapore e quando lo dico molti mi danno del borbonico, ma c’è questa contraddizione del nord e sud, dispiace dirlo ma è stata unificata solo dal Covid che ha riunito. Ora l’Italia si sta comportando bene e uno degli interpreti più interessanti è proprio un napoletano, Lorenzo Insigne, e devo dire che nei giudizi stavolta il paese s’è comportato in maniera nazionale. Sto andando a Milano per una riunione molto importante perché il 25% negli stadi è una fregnaccia. Io dico di aprire al 100% a chi ha il passaporto vaccinale, uno stimolo anche per gli ignorantoni che non si vaccinano. La semifinale di domani? Bisogna andare a fronte alta, senza paura, ho visto la Spagna traballante, non ha mica vinto ad occhi chiusi. L’importante è essere sfrontati, se fai sentire la tua paura allora gli altri se ne accorgono”.

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