A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Corbo, giornalista.
La Repubblica, Corbo: “Gattuso? Disordine tattico e cambi sbagliati. Ci sono ombre e ferite nella memoria dei tifosi del Napoli, la squadra l’anno scorso non ha fatto il suo dovere”
“Gli allenatori del Napoli che si vogliono incatenare per trattenere i big? Io devo dar ragione a De Laurentiis: Koulibaly ha un contratto, l’ha firmato. A volte vogliamo creare attorno al mercato una commedia all’italiana. Finché vuole può restare fino a scadenza. Se non vuole restare, dirà al suo agente di procurargli un’offerta. Se vuole restare può restare, De Laurentiis si limita ad ascoltare le potenziali richieste.
Ci sono ombre e ferite nella memoria dei tifosi del Napoli e la dimensione di queste ferite è immensa. Ce ne si accorge a Dimaro: c’è un’atmosfera sicuramente diversa rispetto a 2 anni fa. Ricordo che c’erano più di 1500 persone agli allenamenti. Potevano esserci di più dopo la vittoria dell’Italia ma leggo di un’atmosfera abbastanza malinconica. I tifosi presenti si sono comportati da signori ma l’atmosfera è diversa: c’è noia, sdegno per quel che il Napoli poteva fare e non ha fatto. Al disordine tattico di Gattuso e ai cambi non sempre felici si è aggiunta la mancanza di personalità per colpa dei giocatori.
Zielinski ha parlato di più personalità: anche un giocatore corretto, serio e senza intemperanze come lui ha dato una diagnosi come la nostra. Il Napoli è mancato l’anno scorso di coerenza tattica ma soprattutto di personalità. Secondo me bisogna capire cosa è successo, perché il Napoli per il secondo anno non è in Champions League? La squadra non ha fatto il suo dovere, bisogna rinforzarla non con i grandi nomi ma con giocatori di carattere che diano sempre il massimo.
Inaugurazione stadio Maradona? Sono stato vicino a Diego con rispetto e da professionisti. Ho sofferto quando è morto, l’ho seguito anche nel suo cupo tramonto di Dubai. Il mio rapporto con Maradona è intenso, basato su ricordi ed emozioni. Non mi fermerò nemmeno: è una festa inventata, labile, fragile nei sentimenti e intempestiva. Il Napoli – che in qualche modo farebbe bene a far rivivere il ricordo – cerca invece di staccarsi. Diego ha fatto cose grandi per il calcio e per la sua squadra, che è stata e sarà sempre il Napoli”.
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Claudio Agave
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