A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Giordano, giornalista.
CdS, Giordano: “Insigne? Non estremizziamo sull’amore per la maglia, niente retorica. Osimhen deve gestirsi ma il suo non era un gesto violento”
“Insigne? Non credo ci siano aggiornamenti per il momento e non ce ne saranno nell’immediato. Non estremizzerei sul fatto di non amare la maglia se non rinnova. Deve restare il capitano? La fascia resta lì fin quando lui sarà il capitano del Napoli. Ma se non ci sarà più non sarà solo colpa sua o non si tratta di una vera colpa. Mi sembra si voglia per forza cercare un capro espiatorio, ci si può lasciare anche senza fare drammi, senza scendere nella retorica del matrimonio o della maglia che è una sola. Ci sono ragionamenti da fare che non conosciamo.
Fuori dai complotti, il calendario non può essere stabilito perché si attendono le qualificazioni di Champions League e il sorteggio è previsto a fine settimana. Non mi sembra sia cominciato benissimo il campionato di Osimhen che deve gestirsi, come ha detto anche Spalletti. Però quella è una manata, non c’è un gesto violento. Ho visto brutte cose già. Non faccio dietrologia ma ho già visto brutte cose. Io voglio solo afferrare il senso delle cose: era calcio di rigore dello Spezia o no, prima di quello per il Cagliari? Io non voglio credere alla malafede, mi devo sforzare. Però ci sono arbitro, guardalinee e VAR: il contatto c’è o non c’è.
Perché un giocatore come Insigne dovrebbe rinnovare sotto prezzo? Io non mi ci ritrovo in queste cose. Ho la sensazione che si voglia necessariamente puntare l’indice contro di lui e mi sembra irriconoscente. Non mi interessa se sia il più bravo d’Italia, questo diventa secondario rispetto alla condizioni del mercato attuale. Ci siamo già dimenticati che Donnarumma è andato via dal Milan, che Messi ha rotto il cordone ombelicale con il Barcellona. Non siamo anaffettivi, quello rimane. Ho letto che doveva pure giocare gratis.
Cosa vuole fare realmente il Napoli? Il problema sta tutto nel monte ingaggi. Il club è in una condizione di pericolosità su quel tema. Si arriva intorno ai 150 milioni: se il Napoli – com’è avvenuto – non va per 2 anni in Champions League si va incontro a una gestione difficile, tutte le riserve se ne andrebbero nell’aria”.
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Claudio Agave
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