A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete – secondo tempo” di Raffaele Auriemma, è intervenuto Nello Di Costanzo, ex allenatore di Amato Ciciretti ai tempi della Carrarese e del Messina: “La Roma ce lo mandò a Carrara quando aveva 18 anni ed era un ragazzo ancora non prontissimo, per lui fu difficile anche adattarsi fuori dal campo perchè era troppo giovane e troppo poco seguito. Alberto De Rossi, che lo aveva avuto nella primavera della Roma, me ne parlava come un centrocampista offensivo, ma trovavo che non avesse la giusta fase di interdizione. A Messina quando lo prese Lo Monaco ritrovai un giocatore diverso, molto più maturo e fece un ottimo finale di stagione”.
LE CARATTERISTICHE – “E’ cresciuto anche in fase di non possesso lavorando con Baroni nel 4-4-2, ma come Insigne si adatta ed è nel 4-3-3 che il suo gioco si esalta e in questo senso è stato mister Autieri a farlo crescere tantissimo a Benevento e a renderlo definitivamente un giocatore da 4-3-3. Ciciretti è più uno alla Insigne che alla Callejòn, ama avere la palla nei piedi e accentrarsi da destra per inventare con il mancino. Scordatevi inserimenti, grossi movimenti senza palla ed attacchi della profondità. Il paragone migliore è con Ounas: l’algerino è più funambolico, Ciciretti però è più concreto e con il suo sinistro delicatissimo è anche più pericoloso. Sapevo sarebbe diventato un giocatore da Serie A, non credevo potesse addirittura finire in uno dei club più forti al mondo come è il Napoli oggi. Bisogna però dire che Giuntoli spesso ci ha visto giusto prendendo ragazzi giovani che poi sono esplosi e non per forza giocatori dal Barcellona”