Chi è davvero Fabian Ruiz? Fino a qualche tempo fa, addetti ai lavori e non, una risposta a questa domanda non sapevano darla. Ecco che, con la sua eleganza trascinante e un rendimento costante, ha ammaliato Spalletti e tutti gli scettici.
Napoli, il miglior Fabian di sempre: la società elogia lo spagnolo con le sue statistiche esaltanti
“Fabian conosce il calcio, sa di cosa si parla, è la sua materia: aveva solo il vizio di portare troppo la palla, come tutti quelli che hanno tecnica. Gli piace farla vedere, dimostrarla: ora ha trovato comunque uno sfogo nel passarla molto e riceverla molto. Se ognuno tiene palla, poi chi la riceve vuole tenerla di più, invece in questo modo tutti sono invogliati a passarla di più”. Parole (e musica) del suo coach, Luciano Spalletti. Un encomio al talento dello spagnolo, sprazzo e inadatto ai moduli fino a qualche tempo fa. Il Fabian di memoria spallettiana è proprio il “mago” che la società ha voluto celebrare sui social: sposta il pallone muovendo il corpo, passa al compagno con un tocco accurato, si muove veloce e leggero per farsi trovare più avanti, sposta il pallone di nuovo e poi calcia o la passa con la stessa efficacia.
Fabian Ruiz ha giá partecipato a piú gol in questa Serie A (5, grazie a 3 reti e 2 assist) che in tutto lo scorso campionato (4, grazie a tre gol e un assist).
Avanti così, mago! 🧙♂️🪄
💙 #ForzaNapoliSempre pic.twitter.com/mCnZZtgjhp
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) November 9, 2021
Questo Fabian sembra essersi tolto le zavorre dei diffidenti, somiglia soprattutto al nuovo, al presente e al futuro, è diventato un centrocampista completo e moderno: è sotto gli occhi di tutti. Nello scacchiere del tecnico toscano, con la presenza imprescindibile del camerunense Frank Anguissa, è universale. In questo gioco Fabian è l’uomo ideale, ma non lo è stato da subito. Ora è un po’ mezzala, un po’ trequartista con libertà di cercare la posizione migliore in ogni azione, in un Napoli privo di una suddivisione di compiti così rigida.
L’ex Betis ha (ri)preso dal borsone i suoi effetti speciali e non se n’è più privato: si è trasformato in un giocatore completo, che aiuta la squadra a 360 gradi: può giocare la palla con estrema precisione con traiettorie lunghe o appoggi brevi, dribblare, lanciare, tirare, e difendere sul portatore di palla. Negli ultimi mesi è diventato la chiave di volta del sistema disegnato dal tecnico di Certaldo e, come se non bastasse, “ha già partecipato a più gol in questa Serie A (5, grazie a 3 reti e 2 assist) che in tutto lo scorso campionato (4, grazie a tre gol e un assist)”. Il miglior Fabian di sempre, insomma…
di Andrea Fiorentino
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