Da un po’ al centro dell’attenzione mediatica c’è Alessio Zerbin, classe 1999 di proprietà del Napoli, in prestito al Frosinone. La Gazzetta dello Sport riporta l’intervista fatta al giovane, in cui ripercorre il suo passato, il suo percorso al Frosinone ed esprime le sue aspirazioni.
Napoli-Zerbin: “Io ci lavoro per tornare a vestire quella maglia. Insigne? Un giorno, dopo una partitella persa, per punizione…”
A Napoli è stato un anno e mezzo: giocava in Primavera e si allenava con Sarri. “Un salto che non si può descrivere, sembrava un altro sport. Ed è stato nel Napoli più bello. Mi allenavo con Mertens, Insigne, Callejon… Con loro è più facile, non sbagliano un passaggio, ho imparato tantissimo. Mertens una mattina si è fermato a insegnarmi a calciare, consigli che non dimentico”.
Poi, i prestiti in C a Viterbo, Cesena e Vercelli. “Nel percorso di un giocatore servono queste esperienze. Tutte sono state molto utili. A Cesena per la prima volta ho giocato davanti a un pubblico vero”.
La maglia del Frosinone da luglio scorso e la rete a Gianluigi Buffon. “È stato tutto molto veloce, non mi aspettavo un impatto così, ma la società, il direttore Angelozzi e Grosso mi hanno subito fatto sentire a casa. E ho imparato tanto: dall’alimentazione al riposo e altro, ho ancora migliorato il modo di lavorare. Diciamo che la paniscia (tipico risotto novarese, ndr) la mangio solo da mia nonna…”.
Numeri di tutto rispetto per Zerbin. Il 2021 è finito con 2 reti alla Spal. Poi, il 2022 è iniziato con 2 gol al Pisa. Poi ancora 1.”I numeri dicono questo, ma credo di poter dare ancora molto, soprattutto nelle prestazioni. Prima forse era il contrario: segnavo meno e giocavo meglio”. Vista la vittoria di Pisa, è un Frosinone da Serie A? “Non abbiamo obiettivi, però nessuno finora ci ha messo sotto, abbiamo perso solo due volte: possiamo giocarcela”. Sulle rivali temute: “Ci sono tante squadre forti, tutti possono battere tutti. Un fenomeno? Dico Lapadula”.
Poi il discorso “Napoli”. Sembra che il club azzurro in estate la voglia riportare a casa: “Il direttore Giuntoli mi ha fatto i complimenti, mi ha telefonato anche dopo Pisa, ma per il futuro è presto. Certo, un giorno mi piacerebbe giocare a Napoli, l’ho sempre detto: il progetto su di me era quello e io ci lavoro per tornare a vestire quella maglia”. Al posto di Insigne? “Il ruolo è quello, ma è dura. Lui è un campione. E poi è simpatico, coinvolgente con i giovani. Un giorno, dopo una partitella persa, per punizione mi hanno fatto buttare in una pozzanghera e lui mi ha preso a pallonate. C’è un video divertente…”. Il «tiraggir» di Pisa l’ha imparato da lui? “Secondo me quello di Monza è stato ancora più bello. Ma partendo da sinistra e giocando a piede invertito è naturale calciare così. Lui però fa sempre gol, io ci provo”. Infine, nel Frosinone c’è anche Gatti, un altro talento: chi arriva prima in Serie A tra di voi? “Lui la può fare già adesso e, visto quanto sta lavorando, diventerà un top player”.
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Emiliana Gervetti
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