Eccolo. Sorridente, emozionato. E pronto a dimostrare coi fatti di essere ancora il campione che siamo stati abituati ad ammirare. “Appena due giorni dopo aver subito l’arresto cardiaco all’Europeo ho capito che sarei tornato a giocare”. Così Christian Eriksen si racconta sui canali social del Brentford, il club di Premier League dove è tornato a giocare dopo la rescissione con l’Inter.
Brentford, Eriksen: “Pronto a dimostrare di essere ancora un calciatore”
Il danese, com’è noto, non è potuto restare in Italia perché per le nostre leggi in materia non avrebbe mai ricevuto l’idoneità sportiva per tornare in campo in Serie A. “Nei giorni dopo l’arresto cardiaco ho capito cosa mi era successo – racconta l’ex nerazzurro, dotato di un defibrillatore sottocutaneo – Poi sono iniziati tutti i test, ho iniziato a fare mille domande ai dottori, e da lì pian piano è arrivata la convinzione di poter tornare lentamente a giocare a calcio. Il cuore ha reagito bene, ho dovuto essere paziente, ma mi sono fidato del mio allenatore e del mio medico e ho seguito il piano che hanno fatto e questo mi ha reso a mio agio e rilassato al riguardo: tornare alla normalità”. L’ex interista si è allenato poi con l’Odense e le giovanili dell’Ajax. “È stato il periodo più lungo in cui non ho giocato a calcio – ha detto – Sono stato fortunato a non aver subito infortuni. Stare senza calcio per sei o sette mesi è tanto. È stato molto difficile. Poi finalmente ho toccato un pallone su un campo, ho annusato l’erba, le scarpe da calcio, e tutto è tornato alla normalità. Fisicamente sono in un’ottima condizione, è solo il tocco col pallone che deve tornare veloce come prima. Vedremo come reagirà il mio corpo, intanto mi sento molto bene. Nei prossimi mesi mostrerò che sono ancora un calciatore”.
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