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Caso plusvalenze, in allerta 60 tra calciatori e dirigenti: non sarà una bolla di sapone

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Ci sono tutte le prerogative affinché questa indagine non passi inosservata. I presupposti che diventi una vicenda grave per il calcio italiano ci sono.

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Caso plusvalenze, in allerta 60 tra calciatori e dirigenti: non sarà una bolla di sapone

E sono almeno sessanta i soggetti coinvolti nell’indagine della Procura federale sulle plusvalenze prese in considerazione e considerate “sospette”. Tra di loro presenti dirigenti sportivi, amministratori delegati e, addirittura, alcuni calciatori, oltre a 11 società coinvolte nella pratica di scambio di tesserati a cifre che hanno spinto la Covisoc, prima, e poi il procuratore della Federcalcio Giuseppe Chiné ad approfondire. L’indagine in ogni caso non avrà lo stesso peso per tutti. Tre società, di cui una di Serie A, sono indagate per aver gonfiato le plusvalenze per soddisfare i requisiti per l’iscrizione al campionato. Una situazione che, se dovesse essere riscontrata dai giudici federali, potrebbe portare a delle penalizzazioni ma – sicuramente più difficile – anche all’esclusione dai campionati. La vera novità, tuttavia, è che l’indagine toccherà anche dei calciatori. Soprattutto – secondo quanto scrive il quotidiano La Repubblica nella sua edizione odierna – se la Procura riterrà che gli stessi possano avere avuto un ruolo nell’accettare valutazioni fuori mercato per trarne in qualche maniera un vantaggio economico. Tutti i coinvolti potranno chiedere di essere ascoltati, anche dirigenti e società. E le audizioni produrranno una inevitabile “scrematura”: qualcuno se la caverà col non luogo a procedere. Altri si vedranno recapitare un deferimento, il rinvio a giudizio della giustizia sportiva.

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