L’allenatore dello Shakhtar Donetsk, il bresciano ex Sassuolo Roberto De Zerbi, con i componenti italiani dello staff della squadra ucraina, sono arrivati nella notte in Romania, in una zona sicura. De Zerbi era stato evacuato ieri dalla capitale Kiev, finita sotto assedio da parte dell’esercito russo. Ora per il gruppo, in tutto otto persone, si attende il rientro in Italia.
Ucraina, il tecnico De Zerbi lascia il Paese con il suo staff: è in Romania
“Noi siamo quasi tornati a casa. Siamo contenti perché torniamo nel nostro paese ad abbracciare le nostre famiglie. Ma non saremo mai felici fin quando i nostri giocatori ucraini, i nostri amici ucraini, tutto il popolo ucraino, grande popolo orgoglioso ucraino sarà libero come noi. Stop alla guerra subito”, ha sentenziato il tecnico Roberto De Zerbi.
“Quattro giorni senza dormire e ora un viaggio del genere. Un’odissea”. Carlo Nicolini, dirigente dello Shakhtar Donetsk, ha sintetizzato così la settimana che non dimenticherà tanto facilmente. Il gruppo degli italiani del club ucraino, composto oltre che da De Zerbi, anche dal vice Davide Possanzini, e dai collaboratori Michele Cavalli e Giorgio Bianchi, è finalmente al sicuro. Rimasti bloccati in un hotel di Kiev al momento dell’attacco della Russia, hanno lasciato la capitale domenica a mezzogiorno.
Il viaggio che li riporterà in Italia “durerà 28-30 ore”, ha racconta a LaPresse Nicolini, assistente del direttore sportivo Darijo Srna. “Da Kiev Lviv in treno, da Lviv a Uzgorod in minibus, da Uzgorod a Budapest in bus. Da qui, l’aereo per Milano”. “Giorni segnati da emozioni incredibili ed estreme. Siamo stremati e sollevati”, ha continuato il dirigente. “L’immagine che mi porterò per sempre dentro? Sono tante. Ma se devo indicarne una, le facce dei giovani brasiliani e delle loro ancora più giovani famiglie, con tutte le emozioni che hanno vissuto. Siamo rimasti con loro fino all’ultimo, uniti e responsabili”, le sue parole. A sbloccare la situazione, l’intervento di Figc e Uefa: “Gravina ha chiamato De Zerbi, ed era in contatto con Ceferin, che imbeccato da Srna, con l’aiuto del club e della federcalcio ucraina, ha organizzato il tutto”.
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