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Caso plusvalenze, le big di serie A non rischiano per un motivo

Pjanic

Come riporta la Gazzetta dello sport, undici delle sessantadue operazioni prese in esame sono state “scagionate”, in particolare quelle relative a Pjanic, Arthur, Cancelo e Danilo in ottica Juventus, mentre per le altre è stata confermata l’esistenza di una discrepanza fra quanto messo a bilancio dai club e il reale valore dei calciatori interessati. Sulla questione Osimhen…

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Caso plusvalenze, le big di serie A non rischiano per un motivo

Sospiro di sollievo per le squadre del massimo campionato di calcio che sembravano coinvolte nel caso plusvalenze “sospette” e di tutti i rischi ai quali avrebbero potuto incorrere.

Se 11 delle 62 operazioni messe a fuoco vengono “scagionate”, in particolare quelle relative a Pjanic, Arthur, Cancelo e Danilo, sulle altre vengono confermate le distanze fra iscrizione a bilancio e valutazione oggettiva, da Rovella a Portanova, da Audero a Osimhen, o meglio al “contorno” di quell’operazione con quattro calciatori (tre primavera e il portiere greco Karnezis) venduti dal Napoli al Lilla con quella che viene ritenuta un’iper valutazione. In questo scenario ci sono tre squadre che sembrano, però, rischiare più delle altre. Si tratta di Parma, Pisa e Pescara che attraverso i benefici acquisiti con questo tipo di pratiche avrebbero poi potuto rispondere ai requisiti necessari all’iscrizione al campionato 2020/2021. Circostanza, questa, che non emerge invece per Juventus, Sampdoria, Genoa, Napoli, Empoli, Pro Vercelli, Novara e Chievo (queste ultime già escluse la scorsa estate dai rispettivi campionati).

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