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Russia, Dzyuba: “Sono contro la guerra, ma non capisco perché debbano soffrire gli atleti! Cattiveria gratuita contro il popolo russo”

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ULTIME GUERRA – Dopo gli innumerevoli attacchi di importanti esponenti del popolo ucraino contro la Russia, interviene per dire la propria opinione Artem Dzyuba. Il capitano della Nazionale russa ha risposto alle richieste di prendere posizione e lo ha fatto attraverso una lettera pubblicata sul proprio profilo Instagram.

Russia, Dzyuba: “Sono contro la guerra, ma non capisco perché debbano soffrire gli atleti! Cattiveria gratuita contro il popolo russo”

Artem Dzyuba, capitano della Nazionale russa, ha scritto una lunga lettere rivolta ad “alcuni che posano il loro culo nelle loro ville in Inghilterra e dicono cose cattive”. Questo il preambolo del calciatore palesemente rivolto all’ucraino Mykolenko, che nei giorni scorsi lo ha chiamato in causa. “Questo non può offenderci, perché comprendiamo tutto” – continua Dzyuba – “Non mi sono espresso prima non perché abbia paura, ma perché non sono un esperto in politica. Ma come tutti ho la mia opinione e visto che sono stato chiamato in causa la esporrò: sono contro la guerra, è una cosa spaventosa. Ma sono anche contro l’odio e l’aggressione umana , che negli ultimi giorni sta avendo un’escalation devastante ogni giorno. Non ho paura di essere russo. Sono orgoglioso di essere russo. Non capisco perché gli atleti debbano soffrire ora. Sono contro i due pesi e due misure.

Perché tutti dicevano sempre che lo sport doveva essere fuori dalla politica, poi alla prima occasione, quando si parla di Russia, questo principio viene completamente dimenticato? Ripeto, la guerra fa paura. In situazione stressanti le persone mostrano la loro essenza, a volte negativa. Quanta cattiveria, sporcizia e bile è stata riversata ora su tutti i russi, indipendentemente dalla loro professione e posizione. Quelle migliaia di persone che scrivono insulti e minacce, si mettano in fila! E’ molto strano sentire questo da persone a cui la Russia ha dato molto, moltissimo nella loro vita. Tutto questo crea ancora più negatività. La guerra terminerà, ma i rapporti umani resteranno”.

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Antonio Del Prete

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