Il talento partenopeo, in Ciociaria dopo aver girovagato in tutte le serie professionistiche, ha manifestato a Cronache di spogliatoio tutta la voglia di mettersi in evidenza, magari all’ombra del Vesuvio.
Frosinone, Zerbin: “Napoli, sono pronto. Guai a chiamarmi giovane. Su Insigne e Mertens…”
“Il diesse Giuntoli mi ha chiamato per farmi i complimenti dopo il gol segnato al Pisa – ha detto Alessio Zerbin, stellina del Frosinone, in prestito dal Napoli -. So che ci tiene, me l’ha dimostrato anche nei due ritiri con Ancelotti e Gattuso. So che sono in prestito, che a fine anno discuterò il mio futuro. Gli scherzi subiti a Dimaro? Un giorno, dopo una partitella persa, mi hanno fatto buttare in una pozzanghera per punizione. Insigne mi ha preso a pallonate. Io erede del capitano? Insigne è forte forte, i paragoni tra di noi non hanno senso. Sono del Napoli e gioco nel suo ruolo, ma Insigne è Insigne. Semplicemente la storia del Napoli. Mertens? A fine allenamento mi dava consigli su come calciare. ‘Prendi il pallone così, mettila in questo modo. Mi è servito molto. Frosinone e mister Grosso? Se penso all’Alessio Zerbin di un mese fa e a quello di oggi, non c’è paragone. Sono tranquillo e coccolato, mi vogliono tutti bene. Gatti avrà un gran futuro. L’anno scorso mi marcava in Serie C, il prossimo anno giocherà nella Juve. Si merita tutto. Giovane? Io ho 23 anni, non sono più giovane per questo sport. I giovani, per me, sono i 2002 e i 2003. In Italia c’è una politica diversa, ma sono sincero e autocritico: 5 anni fa non meritavo di giocare in Serie B o in Serie A, ora posso sognare con cognizione di causa. Vorrei giocare ad alti livelli”.
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