Il tecnico degli azzurri non è mai riuscito ad avere la meglio contro il collega José Mourinho: per restare in scia scudetto, dovrà superare anche questo tabù. Intanto è tempo di conferenza stampa.
Napoli-Roma, Spalletti: “Giallorossi insidiosi, ma dobbiamo vincere. Osimhen-Mertens insieme? Possibile…”
“Se le vittorie delle milanesi cambiano qualcosa per noi? Non possiamo giocare le partite che hanno giocato ieri sera le nostre avversarie. Anzi, pensare di poterlo fare diventa pericoloso perché comporterebbe un dispendio di energie maggiore – ammette Spalletti all’anti-vigilia contro la sua ex Roma -. Noi potevamo provare a non perdere la partita precedente però poi quella lì è andata. Naturalmente, per i numeri, riduce le nostre possibilità. Ma per quanto riguarda le nostre intenzioni non cambia niente perché noi dobbiamo andare a provare a vincere la partita qualunque sia il nostro avversario. Vincere con la Fiorentina cambiava qualcosa ma non ci siamo riusciti, loro sono stati bravi. Metteremo energie nella prossima. La partita contro la Roma è un’insidia per noi. E noi siamo un’insidia per loro. Vincerà la squadra che si sentirà più minacciata. Nel senso la squadra che avrà la percezione del pericolo in cui ci si trova giocando contro squadre così. Vincerà la squadra più esecutiva sui comportamenti da avere dentro la partita. Non si vince con i forza, dai, coraggio! Si vince con la consapevolezza di quello che dobbiamo fare contro un avversario forte come quello che avremo di fronte”.
Sul possibile utilizzo in contemporanea di Victor Osimhen e Dries Mertens, il tecnico ha dichiarato: “È possibile, perché l’abbiamo già fatti giocare insieme. Anche con la Fiorentina nel secondo tempo. Quando la partita era in pari c’erano Mertens e Osimhen. In dei momenti non siamo stati dentro la partita e c’erano Mertens e Osimhen. I tifosi vogliono che giochino insieme? I tifosi sono anche quelli dell’Università, gli ho fatto fare cinque formazioni e l’hanno scritta tutti e cinque diversamente. Poi è arrivata una ragazza che ha detto che avrebbe cambiato anche il modulo, non solo la formazione. Non sempre la soluzione che si pensa giusta è quella giusta”
Zielinski e Fabian, apparsi un po’ fuori condizione nelle ultime uscite. “Fabian Ruiz sta molto meglio, è sulla via del top, ha meno fastidio per questa pubalgia che ha un po’ sofferto: è uno che si può scegliere dall’inizio. Zielinski sta bene, ho visto un buon allenamento anche oggi. Gli allenamenti sono stati buoni, tutti a buon livello, poi negli ultimi si abbassa il volume del lavoro e si va con cose più corte per la brillantezza. Tutti vogliono l’esclusione di Zielinski? Zielo è un giocatore forte, è un ragazzo eccezionale e lo farà vedere in futuro perché si collocherà nei calciatori top”. Di Lorenzo e Petagna. “Giovanni non ci sarà con la Roma, torna alla prossima quasi sicuramente. Andrea stamattina ha fatto allenamento differenziato, ci ha messo roba in questi muscoli belli capienti che ha e ha reagito bene, per cui si valuterà bene domani, le indicazioni sono positive”.
“La fase di possesso è la nostra forza, se teniamo palla non si prende gol, se diamo il pallino agli avversari è più facile avere difficoltà perché non abbiamo una squadra da urto, d’impatto, ma di fantasia, tecnica, che evita certe cose durante la partita, ma senza quelle cose nella scatola bisogna abbondare di altre e gestire diversamente. Cosa mi rimprovero? Le partite casalinghe? Sì, queste partite casalinghe dove potevamo saltare addosso alla classifica ed invece abbiamo avuto difficoltà, questa è la cosa che mi ha dato più da pensare, ma quando sembra molto difficile c’è sempre il futuro che è aperto e la possibilità di organizzare qualcosa per delle opportunità e si va a rigiocarci le opportunità rimaste. Se farò all-in contro la Roma? Mai giocato a poker, non ho tempo, ma non abbiamo mai gestito niente, proprio per infondere suggestione siamo sempre andati avanti guardando in faccia tutti per vincere contro chiunque per creare questa mentalità di vincere sempre e per questo ne abbiamo persa anche qualcuno, non abbiamo mai gestito e non gestiremo mai niente per vincere le partite”.
Sul “tabù” Mourinho. “Di lui apprezzo molto la sua capacità di saperti far arrivare quello che pensa. Lui arriva, quando vuol dire qualcosa. In questo mi ricorda mio fratello Marcello. Lui era difficilissimo da battere come Mou. Non ho mai battuto Mourinho, è un uomo che si avvia a diventare una leggenda. Forse vincere una partita o vincere una sfida con Mourinho può diventare una cosa un po’ passata, qui per far bene bisognerebbe battere la leggenda”.
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