Dopo oltre tre settimane di stabilità, sale di un punto percentuale nell’arco di 24 in Italia, tornando al 3%, la percentuale di posti nelle terapie intensive occupata da pazienti con Covid-19: è quanto emerge dai dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 27 giugno 2022, pubblicati oggi. Si attende la decisione, prevista entro la settimana, per il mantenimento delle mascherine nei luoghi di lavoro. A riguardo è intervenuto (da Napoli) Roberto Speranza, facendo il punto sulla situazione epidemiologica. Dopo “questi 2 anni tremendi, difficilissimi”, oggi “è sotto gli occhi di tutti che noi siamo ancora dentro questa sfida” che è la lotta a Covid-19.
Coronavirus Italia, Speranza: “Campagna vaccinale in autunno con vaccini aggiornati”
“Il Covid è ancora purtroppo una sfida di queste settimane e dovremo anche prepararci per una campagna di vaccinazione in autunno, che deve vederci ancora protagonisti, chiaramente con i vaccini adattati alla nuova variante” di Sars-CoV-2. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto al 25esimo Congresso nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale, in corso a Napoli. “Abbiamo strumenti che sognavamo 2 anni fa – ha puntualizzato il ministro – Tutti noi speravamo nell’arrivo di vaccini, di anticorpi monoclonali, di antivirali”, perché “nei primi giorni questi erano sogni. Anche quando per la prima volta firmammo il primo accordo sui vaccini, era il giugno del 2020, dicendo che sarebbero arrivati per la fine dell’anno, molti dissero che stavamo scherzando, che non c’era nessuna possibilità. Invece poi i vaccini sono arrivati, la ricerca è andata avanti, abbiamo avuto gli anticorpi, oggi abbiamo gli antivirali. Siamo in una fase diversa, ma c’è ancora una sfida aperta”, ha ripetuto Speranza. “Mediaticamente c’è stato un effetto abbastanza netto: la guerra – ha ribadito il ministro – ha sostituito il virus nei talk show, nei telegiornali, sui giornali. In realtà questo è l’impatto mediatico, ma nella realtà la guerra si è aggiunta al Covid. Il Covid non è scomparso perché una mattina i carri armati di Putin hanno invaso l’Ucraina”, e la sfida prosegue anche dopo “questi 2 anni così difficili che abbiamo vissuto sulla nostra pelle e che a me hanno fatto nascere un po’ di capelli bianchi (sorride, ndr): ero ragazzo quando ho iniziato questa esperienza, ma è stata una prova davvero durissima”.
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