Azzurri a punteggio pieno dopo aver strapazzato prima il Verona al Bentegodi e poi il Monza al Maradona. Quattro punti in due partite per la Fiorentina, che ha cominciato con questo ruolino di marcia il campionato di Serie A 2022/23. Nell’unica partita fin qui disputata al Franchi è arrivata una, sofferta, vittoria contro la Cremonese (3-2). Gara intensa ma con poche occasioni da gol, risultato giusto e prima frenata per la squadra di Spalletti. Il Napoli ha tentato 13 tiri in questa partita, primato negativo per questa squadra in un singolo match della Serie A 22/23. La Fiorentina non ha segnato in 2 delle 3 partite disputate in questa stagione; solo la Sampdoria (3) ha mancato l’appuntamento con il gol più volte nel torneo
La Viola frena i partenopei che agganciano il gruppetto di testa LE PAGELLE
La luce dei riflettori che punta il rettangolo verde, il senso d’urgenza che il pubblico delle due squadre restituisce ad ogni singolo pallone toccato, la telecamera che vibra per la più piccola occasione, come se il rimbalzo della palla potesse scatenare un terremoto. La terza giornata di campionato rappresenta già un crocevia decisivo della stagione, con la pressione dei presenti al Franchi addosso, Fiorentina e Napoli sono chiamate a togliersi i vestiti da Clark Kent e mostrare chi sono davvero e di quanto la Serie A stia tornando competitiva, godibile e tatticamente all’avanguardia.
Una partita, quella tra fiorentini e partenopei, che si presenta come garanzia di spettacolo, considerando il qualitativo di cui le due squadre sono dotate e gli ultimi incontri disputati tra le due parti, spesso ricchi di reti. Esordio dal 1′ (il secondo contro gli azzurri dopo la “prima” in maglia gialloblù) per Antonin Barak, ufficializzato da pochi giorni dalla viola ma già al centro della formazione che stasera sfiderà il Napoli. Oltre alla presenza di Dodo sulla destra poi, va registrato l’inserimento di Quarta in difesa al posto di Igor. Tridente Ikoné-Jovic-Sottil. Spalletti non cambia: Meret ancora tra i pali, Mario Rui preferito a Mathias Olivera a sinistra. In cabina di regia c’è Lobotka, Anguissa e Zielinski le mezzali del 4-3-3. Davanti il tridente Lozano-Osimhen-Kvaratskhelia. Non è ancora tempo per gli ultimi arrivati: Ndombele, Raspadori e Simeone saranno armi a gara in corso.
Entrambe oggi vivono un momento di forma completamente diverso rispetto a quelli dei due confronti della passata stagione, ma lo spettacolo offerto – impreziosito da una serie di eccezionali prodezze individuali – è stato persino migliore. La sfida tra Napoli e Fiorentina, arrivata al momento giusto del campionato, si prefigurava interessante a diversi livelli interpretativi. Il secondo livello era quello del gioco: finora considerate le due migliori squadre del campionato per fluidità dei movimenti, organizzazione e coralità delle giocate, Napoli e Fiorentina si contendevano anche il primato estetico della Serie A. Il terzo livello era quello mentale, tra due gruppi in grande fiducia grazie ai risultati positivi. Quale dei due stava volando troppo alto? Una squadra rischiava di ridimensionarsi, l’altra di innalzare ancora il proprio livello mentale e candidarsi ufficialmente alla vittoria finale. In questo senso, Napoli-Fiorentina era una sfida scudetto. E a conti fatti dobbiamo sperare che sia stata interpretata così e trasmessa in tutti i continenti, per una volta che il campionato italiano si può fare una bella pubblicità. La partita ci ha fatto vedere che le entrambe le squadre possono ottenere risultati cavalcando proprio questa loro natura entusiasta e aggressiva. Entrambe hanno mostrato la loro vera natura.
Napoli e Fiorentina si dividono la posta e mantengono la propria imbattibilità in campionato. Poche emozioni nel primo tempo, qualcuna in più nella ripresa col Napoli vicinissimo al vantaggio in avvio coi colpi di testa di Rrahmani e Lozano, oltre al sinistro di Raspadori nel finale, per la Viola l’azione più pericolosa la firma Barak, ma il ceco non trova la porta col mancino da dentro l’area. Nessuna formazione a punteggio pieno dopo la terza giornata di Serie A dunque. Il Napoli si unisce al gruppone delle formazioni a quota 7 punti in vetta. La formazione viola aggancia invece la Juventus a 5 punti.
In una partita decisa dagli errori sotto porta del Napoli e dalle parate di Gollini, hanno brillato il nuovo acquisto Jack Raspadori, Anguissa e i viola Milenkovic e Amrabat. Appannato Kvara.
TOP
Anguissa 7: ammonito quasi subito da Marinelli, non si lascia andare. Sempre sul pezzo, sempre lucido nei contrasti e nei passaggi.
Raspadori 6.5: entra con l’argento vivo addosso. Qualche giocata d’alta scuola che ricorda il suo predecessore belga, un tiro ben calibrato che grida vendetta (bravo Gollini).
Milenkovic 7: mette la museruola ad Osimhen, con le buone e con le cattive. Il difensore fresco di rinnovo ha sposato la causa viola con grande professionalità, le sirene delle big sono solo un lontano ricordo.
Amarabat 7: è il fulcro del gioco dei toscani. Italiano gli ha dato le chiavi del centrocampo, lui le gestisce da padrone.
FLOP
Kvaratskhelia 5: sarebbe potuto diventare il secondo giocatore del Napoli a segnare in tutte le sue prime tre gare assolute in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), dopo José Callejón nel 2013/14, ma tant’è. Oltre ad un cioccolatino non sfruttato da Lozano, qualche sprazzo e poco altro…
FIORENTINA (4-3-3): Gollini 6.5; Dodo 6,5, Milenkovic 7, Martinez Quarta 6 (69′ Igor 6), Biraghi 6 (80′ Terzic NG); Barak 6, Amrabat 7, Bonaventura 6 (69′ Maleh 6); Ikoné 5 (59′ Kouame 6), Jovic 5.5, Sottil 6 (80′ Saponara NG). All. Italiano 6
NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6, Kim 6.5, Mario Rui 6; Anguissa 7, Lobotka 6 (78′ Ndombele 6), Zielinski 6 (61′ Raspadori 6.5); Lozano 5.5 (71′ Politano 6), Osimhen 5.5 (78′ Simeone NG), Kvaratskhelia 5 (61′ Elmas 6). All. Spalletti 6.
di Andrea Fiorentino
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