“Un problema tra me e Firenze? E perché non l’intera Toscana o l’Europa? Porto via un punto, meritato e difficile. La partita è stata complicata, le squadre si sono affrontate a viso aperto e ci sono state occasioni di qua e di là. La nostra linea difensiva un paio di volte ha dovuto lavorare in inferiorità numerica per trenta secondi nel secondo tempo e l’ha fatto benissimo, sbrogliando la situazione. Poi Gollini è stato bravo su un paio di interventi e la palla sulla testa di Lozano è troppo facile per buttarla fuori.” Così Spalletti al margine della partita pareggiata sul campo della Fiorentina.
Napoli, Spalletti: “I tifosi della Fiorentina hanno offeso mia madre per tutto il match. Dai cambi mi aspettavo qualcosa in più”
“I problemi sono sempre gli stessi che vengono a dirti “la maiala di tua madre” per novanta minuti con bambini vicini che guardano e ascoltano e nessuno gli dice niente. Sono anni che sento dire le stesse cose, bisogna prendere precauzioni se ci sono tre deficienti. Si dice che da tutte le parti fanno così, ma non è vero: a Napoli nessuno dice niente alla panchina dell’allenatore avversario. Si dice sempre di Napoli, ma se offendono a Firenze diciamolo di Firenze. Mia mamma ha 90 anni e ho solo quella, la maleducazione di questo livello è una cosa impossibile. I nuovi? Mi aspettavo qualcosa di più quando ho fatto tutti quei cambi. Consideriamo che la Fiorentina aveva giocato tre giorni fa, sono stati bravi a stare in campo con forza fino all’ultimo. Non abbiamo dato l’impennata di freschezza, contro certe squadre devi andarti a cercare l’uno-contro-uno a campo aperto. Se mi è piaciuto l’arbitraggio di Marinelli? Molto, nel secondo ha riequilibrato un po’ le cose. Sapevo che ci fosse questa ricerca di un arbitraggio all’inglese, con contatti dei quali si dovrebbe smettere di far parlare gli opinionisti. Kvara? Ha già avuto modo di farsi apprezzare ed essere conosciuto da compagni, dirigenti e tifosi del Napoli. Ha la volontà del calciatore giovane che vuole mettersi in luce e sulle spalle ha il messaggio di una nazione, la Georgia. Ora è un po’ frenetico perché vuole far vedere il suo valore tutto insieme, deve stare calmo e aspettare il momento giusto”. Le gare ravvicinate? “Sappiamo la nostra storia e la nostra ambizione, non abbiamo altra scelta se non andare a giocare partite tentando di fare i protagonisti. Non possiamo nasconderci. In costruzione è stata persa qualche palla di troppo ma la volontà dei giocatori era di vincere la partita. Bisogna alzare la qualità in costruzione. Per il resto abbiamo fatto quanto dovevamo”.
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