Il Napoli riparte da Raspadori e da Kvaratskhelia, che sommati rappresentano vibrazioni allo stato puro – scrive il Corriere dello sport -. Raspadori ha presentato le proprie credenziali in lieve ritardo: una doppietta all’Ajax, una rete a Glasgow, e uno allo Spezia, a cui aggiungerne uno in Inghilterra e un altro in Ungheria (tutto in venticinque giorni) e il rabdomante del gol – che ora sa di Paolo Rossi e ora di Bruno Giordano – ha confermato di appartenere alla categoria degli eletti, dove già si era sistemato Kvara, con quell’aria da scugnizzo e quelle diavolerie che attraggono pestoni.
Napoli, Raspadori “un po’ Pablito, un po’ Giordano”. La stampa nazionale (e non) elogia Jack, oro di Napoli
Raspadori è in fase evolutiva, dunque da definirsi, è capace di fare varie cose – la prima punta o l’esterno o starsene alle spalle di un centravanti classico – e comunque in grado sistematicamente di far male. Kvara è già esplosivo, è un crack, fa innamorare e disperare, tormento ed estasi, dipende dai punti di vista, prosegue il giornale sportivo italiano. Dopo il memorabile gol contro l’Inghilterra – prosegue il quotidiano francese L’Equipe -, dopo un delizioso controllo, Giacomo Raspadori è stato più sobrio a Budapest. Ma il piccolo attaccante italiano (1,72 m) ha portato oltre la sua selezione, sfruttando il bel pressing di Gnonto per segnare il suo secondo gol in due partite (27°), il quinto con la A. Mobilissimo, ultra furbo, l’attaccante del Napoli continua a affermarsi come elemento imprescindibile all’interno della nuova formazione italiana.
È bello vedere Raspadori che si esalta ed esalta la squadra in cui gioca grazie ad un’intelligenza calcistica superiore –nemmeno un movimento inutile, tutto in funzione del gioco, replica infine Libero – nello stadio di chi l’ha mostrata nel calcio prima e più di tutti: Cruijff. Ricorda, come Dimarco, che la qualità paga sempre i dividendi. Il punto è metterla nelle condizioni di esprimersi.
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