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Ballotta aggredito da un esponente della ‘ndrangheta dopo un raggiro. Qualche giorno fa la malavita ha colpito anche un ex Napoli

Marco Ballotta, ex portiere di Bologna, Parma, Modena, Lazio e Inter, tra le persone raggirate e minacciate da esponenti della ‘ndragheta. La malavita, segnatamente la camorra, ha visto anche un ex azzurro sfortunato protagonista: l’ex capitano Beppe Bruscolotti figura infatti tra le vittime del giro di usura scoperto dai carabinieri che all’alba hanno eseguito undici provvedimenti cautelari.

Ballotta aggredito da un esponente della ‘ndrangheta dopo un raggiro. Qualche giorno fa la malavita ha colpito anche un ex Napoli

Ma andiamo per ordine: l’ex estremo difensore Ballotta aveva chiesto aiuto a un intermediario per coprire i 250mila euro di debito accumulato presso una banca. Gli viene segnalato il nome di Giovanni Batista Moschella, affiliato a un clan malavitoso, riporta la Gazzetta dello sport. Moschella a sua volta lo mette in contatto con Roberto Radici, che – per 5.000 euro – gli dice di poter trattare col direttore della banca. Una volta incassati i 5.000, Radici sparisce. Passa qualche mese e Ballotta scopre che il suddetto ha un ufficio a Modena. Di fronte alle accuse dell’ex portiere, Radici lo invita ad uscire in strada, dove trovano ad attenderli Moschella, il quale accusa Ballotta di aver parlato male di lui mettendolo nei guai con gente di Modena con cui voleva fare “affari”. “Vuoi che ti faccia arrivare qualcuno? Stai attento” lo minaccia Moschella, rifilandogli poi due pugni sul petto. Ballotta si allontana e dà per persi quei 5.000 euro.

Il caso Bruscolotti – I tentacoli della malavita, in questo caso della camorra, hanno avvinghiato anche Giuseppe Bruscolotti, il capitano del Napoli che passò la fascia a Diego Armando Maradona nel 1987, anno del primo scudetto azzurro. L’ex difensore, insieme ad altre dieci persone, è stato costretto a pagare tassi di interesse variabili tra il 25% ed il 40% della cifra “prestata”. Bruscolotti ha vinto uno scudetto e due Coppe Italia col Napoli e, terminata la carriera, ha pure aperto un ristorante chiamato “10 maggio ‘87”, data del primo storico tricolore, poi chiuso nel 2014.

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