Da un anno e mezzo è il tecnico del Napoli United (ex Afro, ndr), formazione del campionato di Eccellenza campana, squadra dell’inclusione dal grande impegno sociale, che negli anni ha saputo aiutare molti giovani immigrati. L’intervista al rampollo di casa Maradona, Diego junior, di Sportweek
Maradona jr: “Sarri e Guardiola i miei modelli in panchina. Un giorno allenerò il Napoli”
“Penso sempre alla squadra, 24 ore su 24, sette giorni su sette – ammette Dieguito, classe 1986 -. Però è un qualcosa che faccio con grandissima passione. Spero di continuare a migliorare per puntare sempre più in alto, Voglio sapere tutto dei miei ragazzi, amo il confronto e quando hanno un problema mi piace che vengano da me a discuterne. Sono il classico allenatore con la porta dello spogliatoio sempre aperta. Il successo passa per il gioco, il protagonismo e la voglia di ottenerlo. Per questo i miei modelli sono Sarri, De Zerbi e ovviamente Guardiola. Il mio stile di gioco? Non buttare via la palla, mai. Di essere coraggiosi, perché a calcio si gioca con coraggio. Però non devono dimenticarsi che è pur sempre un gioco. Voglio innanzitutto che si divertano”.
“Perché la Napoli United? Perché quando ero solo un giovane allenatore senza esperienza hanno creduto in me. Perché ci ho giocato e mi lega un affetto particolare. E poi perché credo che ogni persona abbia il proprio percorso da rispettare. Non voglio correre, ho 36 anni, sono giovane e devo ancora fare esperienza. Cosa mi ha insegnato papà in panchina? La gestione del gruppo. Come parlare ai giocatori, come motivarli, come cercare di tirar fuori il meglio da ciascuno di loro”.
Sul Napoli. “Se il Napoli continua a fare il Napoli, non ce n’è per nessuno. Però dopo le ultime giornate, temo che qualcuno abbia voglia di rimettere in corsa qualche altra squadra. E questo mi fa un po’ paura. Mi hanno già rubato uno Scudetto quattro anni fa (anno dei 91 punti con Sarri in panchina, ndr), un secondo non riuscirei mai ad accettarlo. Fin qui hanno dettato legge, sia in Italia sia in Champions. È una squadra bella da vedere e composta da giocatori che stanno bene insieme, il cui top player è senza dubbio Spalletti. La massima ambizione personale in panchina? Allenare il Napoli”.
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