Il processo ruota intorno a presunti episodi di calcio scommesse orchestrati dai fratelli Accurso, risalenti alla militanza dell’ex Torino nell’Avellino, a inizio carriera, quando era in prestito dalla cantera azzurra e il club irpino se lo aggiudicò ad appena 30mila euro alle buste…
Monza, Armando Izzo rischia una condanna a 4 anni e 10 mesi per calcioscommesse
Accuse pesanti e una richiesta altrettanto dura parte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
A finire nei guai con la legge è il difensore napoletano, per cui il pm Maurizio De Marco ha chiesto una condanna di 4 anni e dieci mesi di reclusione con le accuse di concorso esterno in associazione camorristica e due episodi di frode sportiva. Armando Izzo, dunque, rischia una condanna di 4 anni e 10 mesi dalla Procura di Napoli.
Il rinvio a giudizio per il calciatore, ancora di proprietà del Torino, è arrivato il 12 marzo del 2018 nel corso di un processo nato dalle rivelazioni dei fratelli Accurso, capi del clan camorristico, della Vanella Grassi.
I fatti risalgono al periodo in cui il giocatore vestiva la maglia dell’Avellino. Izzo non è stato il solo giocatore rinviato a giudizio per quelle accuse. Nella stessa circostanza infatti furono coinvolti anche Francesco Millesi e Luca Pini, i due ex calciatori hanno però scelto il rito abbreviato con Millesi che è stato condannato a un anno per il solo reato di frode sportiva mentre a Pini sono stati inflitti 3 anni e 6 mesi anche per concorso esterno in associazione mafiosa.
I fatti di cui Izzo viene accusato risalgono al suo periodo con la maglia dell’Avellino ed in particolare a due gare del 2014 (Modena-Avellino e Avellino-Reggina): Antonio Accurso avrebbe infatti corrotto i calciatori per alterare i risultati delle partite e permettere al clan Vanella Grassi di incassare i soldi delle scommesse.
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