Il ritmo è intenso, il Napoli rimette benzina nel motore ed è pronto a far partire la sua auto alla velocità di prima, scrive il Corriere del Mezzogiorno. Da prima, con un nuovo start che nello spogliatoio dei partenopei sta per partenza, non ripartenza: Spalletti ne è sicuro.
Napoli, Spalletti è carico: “La testa è sempre lì, non ci siamo mai fermati”
Convinto che il meccanismo sia stato tenuto ben oleato e soprattutto che l’effetto Mondiale rappresenti sì una variabile (vale per tutte le squadre di vertice) ma, per quanto possibile, da affrontare con la tranquillità del vantaggio-punti acquisito.
Tre nazionali hanno chiuso presto l’avventura in Qatar, fermandosi ai gironi (Anguissa, Olivera e Lozano) due invece sono tornati a casa dopo gli ottavi (Zielinski e Kim), ed è probabilmente anche per questo che l’allenatore dei partenopei ha potuto gestire, finora, il “vuoto” dei 47 giorni di pausa senza particolari ansie, più preoccupato dal recupero di Kvaratskhelia, l’esterno georgiano che già prima della sosta si era fermato per un problema alla schiena e aveva saltato tre gare, che dal riposo forzato degli altri. Partenza, dicevamo. Intesa come proseguimento di una stagione avviata all’insegna della rivoluzione, con addii eccellenti e nuove scommesse. E che in pochi avrebbero pronosticato così “importante”.
Non ci siamo mai fermati, ripete l’allenatore del Napoli, come se fosse un mantra. La testa è rimasta sempre lì, aggiunge, allontanando lo spettro di possibili timori. Lì dove la squadra ha chiuso la prima parte di stagione mantenendo la distanza di sicurezza di otto punti sulla seconda in classifica (il Milan), lì dove ha cominciato a realizzare che avrebbe potuto recitare un ruolo da protagonista.
Il Napoli capolista ha così una consapevolezza mentale: il 4 gennaio contro l’Inter non sarà un ricominciare tutto daccapo ma la naturale prosecuzione di un percorso a ostacoli. Che si tratti di un mese decisivo, non vi è alcun dubbio: il Napoli sfiderà la Juventus al Maradona il 13 e a fine mese incrocerà la Roma. Test fondamentali prima di ritrovare poi a primavera al Maradona i campioni d’Italia del Milan.
Sta meglio chi insegue o chi è avanti? Questo è un dilemma che Spalletti non si pone, così come si tiene lontano dai paragoni sul suo passato in Russia e l’esperienza maturata per gestire una pausa di campionato così lunga. Fa affidamento sulla testa del suo gruppo che è rimasto “sul pezzo” e sulle condizioni fisiche dei singoli giocatori.
L’artiglieria d’attacco che non ha partecipato alla spedizione di Doha (da Osimhen a Raspadori a Simeone) non ha pagato dazio di viaggi intercontinentali, Kvaratskhelia ha rimesso a posto la schiena e i nazionali reduci dal Qatar hanno avuto la possibilità di godere fino all’ultimo giorno di vacanza. Da qualche giorno nel centro sportivo di Castel Volturno ci sono tutti, e non c’è più sosta fino a mercoledì prossimo. Una settimana per essere al meglio contro l’Inter, nobile in rampa di (ri)lancio, contro un campione del mondo, Lautaro, appena rientrato.
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