Alessio Dionisi, tecnico dei neroverdi prossimi avversari del Napoli capolista venerdì sera al Mapei, ha parlato ai microfoni Dazn: “Non posso dire che siamo guariti ancora, il nostro obiettivo è avvicinarci alla parte sinistra della classifica”.
Sassuolo, Dionisi: “Raspadori? L’avrei visto ancora bene qui. Stimolante affrontare il Napoli di Spalletti”
“Sassuolo realtà che aiuta a costruire talenti? Sì, diciamo che se si accetta questa realtà si prende tutto il pacchetto, non si può non accettare che ci siano giovani che devono crescere, che devono poter sbagliare, essere supportati e difesi – ammette l’ex allenatore dell’Empoli -. Quando un giovane fa bene parte, è quello che è successo quest’anno e non è facile sostituire tre giovani (il riferimento è a Scamacca, Raspadori e Traoré, ndr). Il Napoli? È stimolante affrontarli, è un piacere vederli e allo stesso tempo ti auguri che non siano nella miglior condizione psico-fisica quando li incontri. I prossimi step di Frattesi per il salto di qualità? Che possa essere continuo in tutte le partite. Quest’anno sta crescendo, come atteggiamento e come prestazioni: deve continuare a farlo, non si smette mai di crescere e di dimostrare. Poi si parla di gol e assist, ma un giocatore deve essere continuo il più possibile. Le cessioni? Devo dire che quest’estate un pochino ero preoccupato. Io sotto sotto speravo che non andassero via tutti, però ne sono arrivati di giocatori bravi: sono stati ben sostituiti ed è l’obiettivo che si pone il Sassuolo ogni anno. Osimhen? In Serie A è un giocatore che fa la differenza, se difendi basso in area è quasi immarcabile, per noi è immarcabile. Se difendi alto attacca gli spazi, forse può crescere nello stretto. Un tandem Raspadori-Osimhen? Dovreste chiederlo a Spalletti o alla dirigenza del Napoli, credo che se l’abbiano preso pensino di poterli fare coesistere. Io Raspadori l’avrei visto ancora bene a Sassuolo se devo dire la verità, però sono convinto che crescerà in quest’esperienza e ha già dimostrato di sapersi fare trovare pronto. Come sta Berardi? Domenica è uscito per infortunio, per noi perderlo è perdere tanto. Non sappiamo ancora, domani farò gli esami ecografici per capire l’entità dell’infortunio: siamo ottimisti, ma ancora non lo sappiamo. Ha firmato un contratto che può sembrare a vita, io penso che un giocatore, in qualsiasi squadra ma nel Sassuolo ancora di più visto che è una piazza piccola, devi trovare motivazioni e ogni giocatore deve ambire sempre più in alto. Ha rifiutato squadre importanti? Ho saputo che prima del mio arrivo è accaduto ed è vero, anche in estate c’è stato qualcosa. Domenico tiene tanto a questi colori, sa benissimo quello che ha qua e probabilmente non ha mai sentito il bisogno di andare via. Però non firmerei sul fatto che rimanga a vita a Sassuolo, poi ha firmato un contratto molto lungo. Chi diventerà un campione tra i nostri ragazzi? Mentalmente, Raspadori. Per talento, Traoré. E poiw sono affezionato a Scamacca, è molto diverso da quello che mi aspettavo: per mezzi può arrivare dovunque, ma bisogna vedere le opportunità che si creano. Io? Sono ambizioso, è normale esserlo. Non essendo un calciatore con grandi trascorsi ho avuto un’escalation abbastanza rapida e spero di non fermarmi, se ci riuscirò grazie alla mia squadra, ai dirigenti. Il fuorigioco semi-automatico? Troppa tecnologia non è bella secondo me, anche il fatto che a volte temporeggiano per capire se un calcio d’angolo c’è o non c’è. Li capisco, perché gli arbitri sono nell’occhio del ciclone, troppo: bisognerebbe parlarne un pochino meno, capire l’errore perché può capitare”.
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