Luigi De Siervo è tornato a parlare della sentenza sul caso plusvalenze, che ha condannato la Juventus al -15 in classifica: “Il mio disappunto è relativo al fatto che si sia voluti intervenire durante il campionato e questo può essere un elemento di alterazione – ha spiegato l’amministratore delegato della Lega Serie A in un’intervista a Repubblica -. Per il resto, parliamo finora di ipotesi di reato e procedimenti aperti: l’auspicio è che questa sanzione per le plusvalenze possa esser riconsiderata, perché asimmetrica sia a livello europeo, sia italiano”.
Lega Serie A, De Siervo: “Il -15 alla Juve? L’auspicio è che venga riconsiderato. Su Superlega e Serie A a 18 squadre…”
Già a fine gennaio De Siervo aveva espresso le proprie perplessità riguardo alla decisione della Corte d’Appello federale (“difficile pensare che la Juventus sia l’unica responsabile, le plusvalenze in linea di massima si fanno in due”, erano state le sue parole).
Ora a preoccuparlo è anche la questione dei diritti televisivi, specialmente dopo lo stop governativo alla proroga dell’accordo in scadenza, che terminerà quindi il 30 giugno 2024: “Ci aspetta il bando più difficile di sempre – ha ammesso -. Abbiamo il triste primato di essere il Paese col tasso di pirateria più alto al mondo e questo è avvenuto nel silenzio della politica e delle autorità”.
Poi una bacchettata ai calciatori: “I problemi della Serie A hanno origini antiche, il Covid poi ha creato perdite per 1,2 miliardi nell’indifferenza della politica, che ha aiutato tutti ma non ha dato nulla al calcio. In più dobbiamo lamentare l’atteggiamento egoista dei calciatori: non hanno rinunciato praticamente a nulla per aiutare il settore che lautamente li paga”. La Superlega? Di fatto esiste già e preoccupa non poco la Serie A.
Luigi De Siervo, esprime poi la sua preoccupazione per le superleghe, Champions e Premier League, che prendono sempre più piede a discapito di altri campionati nazionali: “I calendari super affollati – sostiene De Siervo – portano a una crescita di valore della UEFA, che vuole passare da a 3,5 a 5 miliardi di ricavi con la nuova Champions. In una fase stagnante, questo favorisce un numero limitato di squadre. Ritorno della Serie A a 18 squadre? Improbabile, almeno adesso, darebbe alibi a chi vuole pagare meno per i diritti: perderemmo il 20% di partite”.
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