L’edizione odierna del “Corriere del Mezzogiorno” ha elogiato il Napoli di Luciano Spalletti, analizzando la gara di ieri contro il Sassuolo di Dionisi.
CdM- Sono sempre Kvara e Osimhen a trascinare il Napoli, ma la forza di questa squadra si vede nel gol annullato a Simeone!
Perché quello sulla capolista che se ne va, che ormai si sente su ogni cellulare che suona per strada, è ormai da tante settimane in testa alla classifica da essere ormai un superclassico. E allora, ecco la canzone giusta per Kvaratskhelia e Osimhen, gentilmente offerta dall’interista Adriano Celentano e da Claudia Mori.
I numeri parlano per loro: Kvara segna il suo decimo gol in campionato, ai quali aggiunge undici assist; Victor è sempre più capocannoniere della serie A con 18 reti (in 19 partite…), con in più quattro assist. Sono sempre loro due a trascinare al Napoli nella sfida contro il Sassuolo, vinta 2-0, con due reti di straordinaria bellezza, entrambe nel primo tempo. Segna per primo Kvaratskhelia, al 13’. Il georgiano prende palla nella zona centrale della sua metà campo e se ne va in verticale palla al piede verso la porta del Sassuolo saltando due avversari e fulminando con il destro Consigli. Osimhen, che non vuole essere da meno al compagno, comincia a prendere le misure per il gol al 26’, quando salta Ruan ed Erlic e la piazza di sinistro colpendo il palo.
Il gol arriva al 33’ ed è la classica prova di forza del nigeriano: si libera di due marcatori che lo stavano stringendo in sandwich, si defila verso destra e da posizione quasi impossibile mette con violenza la palla sul palo di un Consigli quasi incredulo per la giocata dell’avversario. Osimhen va in gol per la settima partita consecutiva, mai nessun azzurro c’era riuscito nell’era dei tre punti. Un gol spettacolare in uno stadio Mapei, che sembra il Maradona, nonostante l’assenza dei tifosi azzurri in trasferta dalla Campania. Ci sono, però, tutti quelli che arrivano dalle città del nord, con le loro sciarpe, i loro striscioni e i bambini con la maschera di Osi. E non mancano anche a Reggio Emilia le bandiere georgiane per Kvara e quelle coreane per Kim.
Tifosi che possono cantare con gioia e assistere all’ottava vittoria consecutiva di una squadra che non si è più fermata in campionato dopo la sconfitta di San Siro con l’Inter, che da ieri è scivolata a 18 punti, in attesa della partita di stasera a San Siro con l’Udinese. Un andamento da record, che giustifica tutti i calcoli che si fanno per stabilire quando sarà possibile per il Napoli conquistare aritmeticamente il terzo scudetto della sua storia, dopo i due dell’era maradoniana. Anche se è meglio non parlarne a Spalletti, che fa di tutto per tenere concentrati i suoi ragazzi, e ci riesce benissimo, in una fase della stagione molto delicata, con il ritorno, martedì sera a Francoforte, della Champions e la possibilità di poter tentare la scalata anche in Europa. Alla sua partita numero mille in panchina, il tecnico toscano si arrabbia molto soprattutto nella fase finale del secondo tempo, quando il Sassuolo riesce ad arrivare con maggiore facilità al tiro, sfruttando anche una minor pressione della squadra azzurra. La squadra di Dionisi ha giocato un’ottima partita, non facendo mai le barricate, mettendo in evidenza una buona organizzazione di squadra e, soprattutto, un ottimo Laurentiè, che ha colpito il palo pochi secondi dopo la rete di Kwaratskhelia e poi anche segnato alla fine del primo tempo, gol annullato dopo l’intervento del Var per una posizione di fuorigioco attivo di Defrel.
Var che è intervenuto anche per annullare, a pochi secondi dalla fine della partita, il gol del 3-0 del Napoli, realizzato di testa da Simeone, entrato al posto di un Osimhen dolorante, su cross di Lozano, che aveva precedentemente sostituito Kvaratskelia. Una bella coppia anche questa, non è vero? A dimostrazione che in questo Napoli tutti hanno voglia di mettersi in evidenza, di vincere. Per arrivare, il più presto possibile, al traguardo più atteso. E alla fine con un tweet De Laurentiis canta con i tifosi: «La capolista se ne va!!! Braviii».
Carlo Gioia
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