“Il cambiamento del mondo del calcio è ormai improcrastinabile, altrimenti il sistema imploderà”. Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina parlando a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), al dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo della Campania “Luigi Vanvitelli”, all’evento di inaugurazione della prima cattedra universitaria italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio”, al quale ha presenziato, tra gli altri, anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
FIGC, Gravina: “Cambio del calcio improcrastinabile, altrimenti…”
Gravina si è rivolto a due delle componenti attive del calcio, ovvero a società e a politica, auspicando che torni un’equazione fondamentale che è quella tra economia, politica ed etica, perché “il rispetto delle regole è fondamentale ma ci vuole anche un sistema di regole che permetta alle società di calcio di sopravvivere”.
Sui club, il numero uno delle Federcalcio Gravina ha insistito sulla circostanza che debbano “avere bilanci e comportamenti più corretti rispetto a quelli delle società di altri settori”; “non si può più sopportare – ha aggiunto – un costo del lavoro arrivato quasi al 90% dei costi totali di una società di calcio, questa è l’anticamera del fallimento”. Ma un monito importante è lanciato anche alla politica, “che deve finalmente capire – sottolinea il massimo dirigente della Figc – che le società di calcio versano ogni anni 1,3 miliardi di euro di tasse, incidono con il loro fatturato sul Pil, abbiano 1,4 milioni di tesserati tra cui 833mila ragazzi in età scolastica, quasi il 20% del totale. Il mondo del calcio è fondamentale dal punto di vista economico e sociale e il suo ruolo gli va riconosciuto”.
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