“Abbiamo tre linee di azione: più risorse, migliori infrastrutture e più cultura. Oltre ai proventi da diritti tv, auspichiamo un intervento di governo e parlamento sulla pirateria, diventata una vera e propria emergenza. Siamo grati all’Agcom per il supporto. È giunto il momento di destinare anche ai club parte degli introiti derivanti da giochi e scommesse”.
E ancora: “Le infrastrutture sono il tema più urgente e non differibile, indipendentemente dalla candidatura dell’Italia a Euro 2032, che supportiamo: tramite il Laboratorio infrastrutture della serie A abbiamo dossier sullo stato di ogni stadio, anche con i nodi burocratici, che potrà agevolare la realizzazione dei progetti. Infine, la cultura: il calcio è un formidabile strumento formativo, non solo per i giovani, ma è dalla scuola che bisogna cominciare”.
Lega Serie A, Casini: “Il calcio è una risorsa fondamentale per l’Italia”
A dirlo, in una lunga intervista al Corriere della Sera, è il presidente della Lega di serie A, Lorenzo Casini, che spiega che assumere la carica “finora è stata un’esperienza bella e sfidante. Tutti i contesti collettivi possono essere litigiosi. La differenza è che la serie A ha i riflettori sempre puntati e ogni dissidio viene rilevato. Va invece ricordato che i presidenti, con le loro diverse capacità professionali, industriali e manageriali, sono una risorsa straordinaria non solo per la Lega, ma anche per il Paese”.
C’è già un risultato di cui va fiero: “Essere riusciti a convincere governo e Parlamento della necessità di modificare la legge Melandri, liberalizzando la commercializzazione dei diritti audiovisivi all’estero e portando fino a cinque anni la durata del prossimo ciclo di diritti in Italia. Abbiamo poi programmato con anticipo calendario e orario delle partite, come avviene in Premier League: tifosi e club hanno gradito”.
Il calcio, sottolinea Casini, è una risorsa per il Paese: “Ho avuto rapporti ottimi sia con il precedente esecutivo, con Valentina Vezzali, sia con l’attuale governo, col ministro Andrea Abodi. Il calcio è tra i principali contributori, direttamente e indirettamente, dell’economia italiana, ma in molte occasioni non è forse riuscito a far comprendere a pieno questo suo ruolo. Ecco, se c’è una cosa in cui dobbiamo migliorare è farci percepire come un vero settore industriale e potenziare la presenza della serie A nel sociale”.
Per quanto riguarda le riforme necessarie al mondo del calcio, Casini spiega: “Nel nostro documento abbiamo indicato molte misure per valorizzare i giovani, attivare le seconde squadre, migliorare il rapporto tra le leghe, potenziare le infrastrutture. Alcune sono immediate e già sono state realizzate, come l’introduzione del fuorigioco semi-automatico. Per altre ci vorrà più tempo”.
Sulla riduzione della serie A a 18 squadre sottolinea: “Su questo punto i club si sono espressi prima del mio arrivo. Si può fare un’ulteriore riflessione, però con dati seri sui pro e contro anche in termini di audience e rappresentatività territoriale, nel quadro delle riforme di cui ha bisogno il nostro settore. Come in tanti rilevano, le partite in calendario oggi, tra campionati, coppe e nazionali, sono diventate forse troppe”.
Infine, il tema dei diritti tv: “Il contesto globale non è semplice. L’ad della Lega sta lavorando sul fronte italiano e su quello internazionale, anche approfittando delle recenti modifiche legislative”, e un canale della Lega “è una delle opzioni previste dalla legge”.
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