Alla vigilia di Monza-Napoli, gara valevole per la 35ª giornata di Serie A, Luciano Spalletti, allenatore del Napoli ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa: “L’incontro con De Laurentiis? Incontrarsi nei ristoranti a Napoli non è mai semplice perché si ha sempre la bocca piena di cose buonissime. Scherzi a parte, quello che è venuto fuori è tutto molto chiaro, ma i dettagli è giusto li esponga la società quando riterrà opportuno. Non è corretto anticipare nulla, tutte le domande su questo argomento avranno la stessa risposta. Ne parlerà la società, quando vorrà, è corretto così. Io posso solo continuare a lavorare e pensare a finire nel migliore dei modi il lavoro.
La possibilità di battere il record di punti di Sarri? Si, può essere uno stimolo importante. Ci saranno stadi pieni da tutte le parti, con pezzi di cuore azzurro, dove noi passeremo. Per cui bisogna far bene. Per noi inizia una nuova fase, dobbiamo alternare i festeggiamenti, come giusto che sia, al campo. Vogliamo continuare a giocare un buon calcio anche se abbiamo chiuso in anticipo il discorso scudetto. Ho trovato perfetto quanto fatto con la Fiorentina dopo due notti di festeggiamenti. Tutti si aspettavano una squadra più scarica e invece siamo stati sul pezzo.
Il momento in cui abbiamo capito che avemmo vinto lo scudetto? Ci sono tanti momenti, ma c’era quell’obiettivo sin da quando sono arrivato. Le allusioni che fate sul fatto che io non credevo non mi stanno bene e reagirò su quello. Quando mi avete chiesto se mi piaceva la squadra costruita io ho sempre risposto sì, una sola risposta. Nel percorso c’è il campionato, ma anche tutti i timori iniziali che la squadra ha superato. La mentalità vincente si costruisce dall’inizio nel parlare, nell’allenarsi, nel frequentare l’ambiente, nelle riunione, nello scrivere delle cose nel gruppo, nella palestra.
Il mio rapporto con Napoli? Essendo uno rigido sui festeggiamenti, sull’impostazione del lavoro, quando si tratta di Napoli e del sole di Napoli diventa impossibile non farsi baciare perché è un sole che ti fa l’abbronzatura azzurra. Io ho sempre lo stesso obiettivo, difendere squadra e società per quello che mi è possibile. Poi si lavora anche su quello che può essere il rapporto con l’ambiente. Se si tratta di Napoli può dare moltissimo, è stata una delle mie prime relazioni avute col presidente, far emergere questo amore che era sotto la cenere, riportare tutti allo stadio. E quando ci riesci ti viene riconosciuto, come io ho sempre riconosciuto al nostro pubblico che ci può dare tantissimo. Abbiamo affrontato insieme tutte le partite e ci hanno dimostrato la loro forza. Mi ripaga di tutte le notti sveglio ad amare il Napoli, ho dato tutto me stesso e pure di più. Sono felice anche io.
Anticipazioni sulla formazione titolare? Bisogna fare le cose correttamente e dare un po’ di spazio a chi non ha giocato precedentemente. Non so: chi volete che giochi? Dall’inizio vi dico che gioca Bereszynski.
In questa stagione mi è piaciuto aver dato tutto me stesso. La società ha fatto un grandissimo lavoro per riorganizzare la squadra. Quando parlo di passi corretti significa vincere e valorizzare la rosa. Ci aspetta un futuro brillante. Mi hanno dato la possibilità di lavorare in un certo modo, portando giocatori giovani carichi di qualità e disponibilità. Si può aprire un ciclo con questa squadra.
Alla cena con De Laurentiis ho detto ciò che dovevo dire e sono soddisfatto. Programmi futuri? Non è giusto che io passi avanti alla società, loro gestiscono queste cose.
Le ultime partite possono dirci molto in vista della prossima stagione. Abbiamo l’obbligo di onorare la maglia che indossiamo. La disciplina serve in ogni lavoro e noi l’abbiamo sempre fatta vedere e dobbiamo continuare. La nostra gente lo merita, così come la società.
Il mio calcio lo definirei più un calcio senza tempo, può essere importante quello che abbiamo visto tempo fa o quello che proponiamo di nuovo adesso o con i cinque cambi ed i calciatori non hanno il tempo necessario per esprimersi. Elmas è uno senza tempo, lo metti dall’inizio e fa le stesse cose che fa negli ultimi minuti, fa quello che è necessario. Il calcio è senza tempo, devi beccare tutte le esperienze e portarle nel tuo bagaglio.
Il Monza è un cliente scomodo, gioca un calcio bellissimo, ha un allenatore bravissimo che avrà un futuro importante, ha dirigenti che vedono nella testa delle persone. Galliani sa scegliere le persone giuste ed hanno ben strutturato cosa vogliono fare, giocando a campo aperto e riportano sempre la palla dietro sui 3 centrali per costruire da dietro e crearsi spazio. Proveremo a stare attenti a non prendere ripartenze e azioni in velocità, ma sarà difficile comandare il gioco perché hanno tecnica, poi c’è Petagna che conosciamo anche come uomo e c’è da vincere la partita per andare al di là dei traguardi di punteggi.
Il mio staff? Con Santoro ho legato subito, è uno che è nato negli uffici e sa traslocare la scrivania in campo ed il campo dentro gli uffici Ha cultura, sa consigliare, è uno che tutti vorrebbero lavorarci insieme. Ci ritroviamo qui la mattina presto, andiamo via la sera tardi. Anzi lui va via, io resto qui ed abbiamo passato tante ore insieme. Quando è arrivato quel momento ci siamo liberati di quanto accumulato. Di situazioni di campo ce ne sono tante, vedere i rimbalzi di tutta la panchina, magazzinieri, massaggiatori, i sorrisi ad ogni vittoria, sono tutte immagini molto belle”.
Antonio Napoletano
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