Quella di Istanbul è stata una finale particolare, sicuramente non prevedibile. Il City aveva ridicolizzato letteralmente i campioni uscenti del Real Madrid con un calcio stellare, mentre l’Inter si presentava da Calimero, o poco più. Il campo, invece, ha raccontato esattamente l’opposto: i nerazzurri hanno imbrigliato la squadra – sulla carta – più forte del mondo, rischiando relativamente poco e sprecando tanto. Per questa la ragione la sconfitta è ancora più amara. E la stampa rende merito alla compagine meneghina…
Champions League, la stampa estera celebra la vittoria del City. Ma l’Inter…
L’Inter esce dal campo turco in lacrime, ma a testa altissima. Tra meritati applausi, piena di orgoglio, rabbia, rimpianti e maledicendo un po’ di sfortuna. Non si può far passare una sconfitta per una vittoria: la Champions è andata ad arricchire la bacheca del Manchester City. Ma non c’era modo più onorevole di perdere una finale contro una squadra più forte, la migliore al mondo, forse la più grande della lunga storia di Premier.
“H3roes”. Con questo titolo Daily Star celebra il trionfo del Manchester City nella finale di Champions League contro l’Inter a Istanbul. “Delizia turca del City”, titola invece il Daily Mail. Come prevedibile la stampa inglese esalta la squadra di Pep Guardiola per lo storico Treble, ma allo stesso tempo sottolinea i grandi meriti dell’Inter di Simone Inzaghi descritto come “un avversario di valore” e “il più difficile di tutta la stagione europea”. Il Sun titola “Facitori di storia” a proposito del successo di Gundogan e compagni, mentre il prestigioso Times titola: “Una notte di fatica ha reso il trionfo del City ancora più dolce”. Lo stesso quotidiano londinese si complimenta con l’Inter che “si è rivelata un valido avversario, costringendo il City a sudare il suo primo trionfo”. “Simone Inzaghi ha organizzato al meglio la squadra, e chi si aspettava un corteo funebre si è dovuto presto ricredere, perché, come è giusto che fosse, è stata la partita europea più difficile per il City”, si legge ancora.
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