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L’obiettivo dell’ex fuoriclasse, Rivera: “Voglio allenare e comprare il Bari”.

Spunta un curioso piano per una cordata italiana intenzionata a rilevare il club pugliese dalla famiglia De Laurentiis: Golden Boy è pronto a una nuova avventura…

Il leggendario ex capitano del Milan, vincitore del Pallone d’oro nel 1969 e vicecampione del mondo con la Nazionale ai Mondiali di Messico ’70, ha superato con profitto il corso Master di Coverciano al termine del quale ha ottenuto il titolo di “allenatore professionista di prima categoria”, ovvero il massimo livello di abilitazione riconosciuta a livello europeo “solo” nel 2019, alla veneranda età di 76 anni.

L’obiettivo dell’ex fuoriclasse, Rivera: “Voglio allenare e comprare il Bari”.

Gianni Rivera vuole comprare il Bari. E poi diventarne l’allenatore. Sembra quasi una follia, ma a sentirlo la sua sarebbe un’idea molto concreta. La bandiera del Milan, che tre anni fa ha ricevuto il patentino Uefa Pro per allenare anche in Serie A, adesso fa sul serio. In una intervista al Corriere della Sera, Rivera ha annunciato il proprio progetto: “Con un gruppo di amici abbiamo deciso di investire nel calcio, in Serie A o B. A cominciare dal Bari. Una ventina di giorni fa ho avuto un contatto telefonico con il sindaco Antonio Decaro, gli abbiamo detto che siamo disponibili”.

Se il Bari fosse stato promosso in Serie A il progetto avrebbe potuto prendere forma immediatamente, secondo Rivera, visto che De Laurentiis non avrebbe potuto conservare la proprietà di due società nello stesso campionato. Ma il progetto resta in stand-by e “siamo in attesa di sviluppi- Sennò, siamo aerti ad altre offerte”. Rivera ha anche rivelato come l’ex presidente della Figc Tavecchio lo volesse ct della Nazionale dopo Ventura a seguito dell’esclsione dai Mondiali in Russia (in realtà, Tavecchio si dimise poco dopo) ma Ceferin negò una deroga per permettergli di farlo senza tesserino. Lì l’idea di fare il corso a Coverciano, concluso tre anni fa in concomitanza con la pandemia. E nonostante l’età, lui è sicuro di avere i mezzi per farlo, “ho sempre fatto l’allenatore in campo”. Anche se dall’ultima partita sono passati 44 anni.

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