Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha parlato dallo studio di DAZN in cui si è tenuta la presentazione del calendario 2023/24: “È la notte prima degli esami, il momento in cui inizi a pianificare un anno intero, con la speranza sia meglio dello scorso. È importante che il campionato rappresenti l’intero territorio, questo è essenziale perché sia una grande festa”.
Lega Serie A, De Siervo: “Il nuovo calendario va incontro ai tifosi”
“È importante che campionato rappresenti il nostro Paese. Avere un campionato a 20 squadre aiuta, avere una partecipazione territoriale ampia ci consente a rendere questa la grande festa di questo Paese”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, durante la presentazione del calendario del campionato 2023/24. “Siamo andati incontro a pubblico e calciatori, è un modo diverso di giocare in maniera meno compressa con meno turni infrasettimanali. L’idea è di usare anche il periodo natalizio in cui si sta in famiglia per consentire tutti di seguire con massimo entusiasmo e partecipazione le nostre gare”.
E c’è il nuovo pallone della Puma.
“Un pallone speciale, da record di vendite. E per la Supercoppa sarà oro, un oggetto diverso. Un elemento di discussione e conversazione, ma anche simbolo di una finale così importante”.
Che ricordo ha di Berlusconi?
“Ha portato il calcio italiano sul tetto del mondo come umilmente proviamo a fare anche noi. Dobbiamo provare a ripetere le tre finaliste nelle coppe europee, la strada tracciata da Berlusconi in Italia e nel mondo va seguita, per tornare dove eravamo. Abbiamo lanciato lo slogan “calcio is back”, e tutte le classifiche certificano che siamo secondi alle spalle solo degli inglesi, ai quali siamo attaccati”.
La costruzione del calendario quanto conta?
“La classifica viene fatta da giocatori, allenatori e campo ma l’idea è consentire ai protagonisti di arrivare alle manifestazioni europee con lo spirito giusto e ben allenati. Abbiamo avuto quattro squadre diverse a trionfare negli ultimi quattro anni, non succedeva da trent’anni. Importante per la competitività e la distribuzione delle risorse, ha permesso di ridurre il gap tra le prime e le ultime. Forse anche per questo l’anno scorso l’Inter ha perso dodici partite”.
Ancelotti neo-ct del Brasile.
“Siamo un paese di grandi allenatori, di strateghi, e sono quelli a costruire i grandi giocatori. Quindi gli addii non devono spaventare, pensate a Osimhen che era già forte ma qui ha trovato la sua consacrazione. Questo è ritenuto il campionato più difficile dai giocatori stessi e chi riesce bene in Italia può farlo ovunque”.
Un commento sui derby.
“I derby sono stati separati sia per l’importanza delle partite in sé sia per permettere ai tifosi delle altre di poterseli godere”.
Come volete crescere?
“Ad inizio campionato cominceremo con la radio, provando a stare vicino ai tifosi e raccontando loro questo grande romanzo popolare, anche tramite immagini essendo in DAB. L’obiettivo finale è il canale della Lega e ci arriveremo, nei tempi scanditi. Abbiamo anche introdotto lo spareggio salvezza e lo riproporremo”.
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