Né Napoli, né Lazio (o nessun altra, a questo punto): a giudicare dalle sue parole a “Sport1” l’anno prossimo sarà ancora bianconero, friulano si intende…
Udinese, Samardzic smorza gli entusiasmi delle pretendenti: “Qui è il posto ideale per crescere”
Lazar Samardzic potrebbe restare all’Udinese. Nonostante gli interessi delle big, in primis il Napoli per sostituire il partente Zielinski, la Lazio come erede di Milinkovic-Savic e l’Inter a cui piace da tempo, il futuro imminente del gioiello serbo classe 2002 potrebbe ancora essere in bianconero. O almeno, questa è la volontà del tecnico dei friulani, Andrea Sottil, confessata ai microfoni di “Sky Sport”. “È un giocatore che quest’anno si dovrà consacrare. È giovane, si deve ancora completare, deve migliorare e consolidare dei principi e delle situazioni durante la partita. Ma ha talento, intelligenza, professionalità e serietà per raggiungere questi obiettivi. Gli farà bene un anno all’Udinese dove troverà continuità e migliorerà tutti questi aspetti”.
Parole (e musica) del diretto interessato, che confermano ampiamente le confessioni del suo allenatore: “Il primo anno a Udine è servito per ambientarmi, nel secondo invece mi sono affermato – ammette Lazar -. Adesso posso competere con le migliori squadre e giocatori d’Europa, mi sono fatto strada fino a diventare un giocatore titolare in un club importante della Serie A e un giocatore della Nazionale. Il club ad alti livelli da quasi 30 anni e ha visto anche grandi nomi come Antonio Di Natale, Oliver Bierhoff, Rodrigo De Paul, Fabio Quagliarella e, più recentemente, Gerard Deulofeu e Roberto Pereyra. L’Udinese è un club dove puoi crescere serenamente e con molta fiducia. Questo aiuta enormemente. Se sono arrivato troppo presto al Lipsia? Questo è il calcio a volte. Ma il tempo lì mi ha sicuramente aiutato ad essere il giocatore che sono ora. Il lavoro che sto facendo fisicamente e tecnicamente lo devo anche agli allenamenti a Berlino e Lipsia. Il tempo con Nagelsmann è stato pazzesco, soprattutto a livello tattico e in termini di velocità di azione. Non si trattava solo di quanto sei bravo con la palla, ma soprattutto di testa, quanto sei veloce e quanto sei lungimirante”.
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