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Napoli, De Laurentiis: “La politica frena il calcio italiano: serve un tavolo con la Meloni”

Ne stanno discutendo gli avvocati e io non m’intrometto”. Così il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis parla, in una lunga intervista-ritratto a Il Foglio, del caso legato a Luciano Spalletti, con il tecnico che è stato già annunciato come nuovo ct della Nazionale nonostante la clausola da 3 milioni che sarebbe dovuta essere pagata per liberarlo dal contratto col Napoli. “Spalletti mi disse: Sono molto stanco, ho bisogno di un periodo sabbatico per coltivare la terra. Perciò lo lasciai andare. Però quel che gli passava per la testa lo sa solo lui”…

Napoli, De Laurentiis: “La politica frena il calcio italiano: serve un tavolo con la Meloni”

“Il passaggio dal cinema al calcio non è stato difficile né traumatico ma interessante, e quando le cose sono interessanti diventano anche facili”, prosegue Aurelio De Laurentiis. “Ho avuto la fortuna di fare la gavetta in una famiglia che mi ha permesso di conoscere tutte le componenti dell’industria dell’audiovisivo, di diventare imprenditore e acquisire coraggio, perciò quando ho preso il Napoli ero convinto che avrei imparato velocemente i nuovi meccanismi. Politica e calcio? Si convinceranno mai a rispettare 24 milioni di tifosi, che sono anche elettori?”

“L’obsoleta legge 91 dell’81 che regola lo sport professionistico, di recente parzialmente modificata, andrebbe tutta cancellata unitamente alla legge Melandri. Il settore va liberalizzato, leghe e federazioni non aiutano la modernizzazione dell’industria calcistica esprimendo una visione troppo vincolata al passato. Purtroppo da sempre i politici ci sparano addosso e anche loro non favoriscono la vera crescita industriale del settore. Intanto il nostro calcio fatica rispetto ai tornei di altri paesi”.

“Soluzioni? La Meloni dovrebbe aprire un tavolo, non quelli che si concedono per contentino a tutti, ma un tavolo concreto per riscrivere in poche settimane la storia del calcio futuro. Amo Napoli, Los Angeles e Londra e mi spiace che mia moglie svizzera non mi abbia fatto alternare a Roma il lago Lemano di Ginevra per coltivare la mia passione per la vela. Ma ormai il calcio mi ha bucato tutti i weekend. Napoli non mi addormenta né ferisce. Mi bacia. E io la adoro. L’immagine più bella è quando mi allontano sul mare, la vedo progressivamente più distante e ho l’impressione che mi abbracci. Differenza tra cinema e calcio? Un regista ha il copione scritto nei particolari e se la sceneggiatura è buona non può sbagliare il film. Nel calcio invece non puoi prevedere: il risultato di ogni partita sarà sempre 1-X-2. C’è il campionato, ci sono le competizioni europee, infortuni, squalifiche…”

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