Più di una scuola calcio su due ha deciso di aumentare le rette annuali di iscrizione per la stagione sportiva ai nastri di partenza. È il risultato – piuttosto eloquente – di una indagine esclusiva condotta da Calcio e Finanza all’interno del microcosmo delle società dilettantistiche: la base della piramide, il cuore pulsante della passione di milioni di italiani.
Calcio giovanile, le scuole calcio costrette ad aumentare le rette annuali. Il motivo
Mentre ai vertici del pallone tricolore, sotto i riflettori mediatici, le acque sono sempre agitate, tra l’agonia della Nazionale e le sofferenze dei Club, in pochi guardano laddove, all’ombra, tutto nasce e comincia. Dove “nella Stagione Sportiva 2021-2022, il Settore Giovanile e Scolastico ha certificato, a seguito di verifica, la presenza 761 Scuole Calcio Élite, 606 Scuole di Calcio e 5.257 Centri Calcistici di base” spiega la Federazione nel Rapporto di Attività 2022 appena pubblicato.
Realtà in grossa difficoltà, travolte da una valanga di problemi e difficoltà, tra i nuovi carichi burocratici provocati dalla Riforma dello Sport, gli aumenti dei costi, la fuga sempre più copiosa degli sponsor. E costretti quindi, nel 56% dei casi, a rivalersi sulle famiglie, loro stesse spesso in tilt per fare quadrare i conti domestici. Il 44 %, stringendo i denti, è riuscito a tenerle invariate mentre nemmeno una “mosca bianca” che abbia deciso di ridurle.
Gli aumenti sono piuttosto contenuti, comunque: nell’88% dei casi, tra i 25 e i 50 euro all’anno. Nel restante 12% si è optato per aumenti da 75/100 euro.
Nell’indicare le motivazioni (una o più) le 50 Scuole Calcio prese a campione in tutta Italia si esprimono ad ampio raggio: svetta l’aumento dei costi fissi – bollette (65,9%), seguito dalla carenza di sponsor (47,7%), gli oneri da Riforma dello Sport (34,1%) e la necessità di investire nello staff tecnico (29,5%).
Come la prenderanno le famiglie? Per il 39% ci sarà una “accettazione, ma saranno pronti a sfogarsi alla prima cosa che non va”, per il 24,4% ci sarà una “accettazione sostanzialmente passiva”, c’è poi un ulteriore 24,4% che crede i genitori reagiranno con serenità “a patto che il progetto sia buono” e un piccolo 9,8% che invece teme forti lamentele e qualche fuga. Ma qual è la base di partenza? Lo aveva svelato sempre Calcio e Finanza in una indagine di due anni fa. Nel complesso, la fascia che spiccava (escludendo il kit di abbigliamento) è quella tra i 200 e 299 euro (37%); seguita da 300/399 euro (27%) e da 100/199 euro (22%). Ma sono sempre più numerosi, adesso, i casi di realtà che vanno verso quota 400/500 con picchi fino a mille euro all’anno.
Alla richiesta, su quella che dovrebbe essere una retta annuale adeguata (kit escluso) per una scuola calcio dilettantistica che possa essere sostenibile sia per i Club che per le famiglie, la maggior parte degli intervistati risponde quote intorno ai 300/400 euro, ma c’è anche chi vota 800 euro, “una quota normale per nuoto, danza, tennis, palestra e via dicendo”.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com