Udinese Calcio e Bluenergy Group hanno annunciato la nuova denominazione commerciale dello stadio di Udine. Il nome Bluenergy Stadium, sottolinea una nota, identificherà per i prossimi 5 anni quello che è oggi uno dei modelli di riferimento tra gli stadi europei, il secondo impianto di proprietà costruito in Italia, oltre che un concept rivoluzionario di impianto calcistico attivo sette giorni su sette.
Udinese, il “Friuli” diventa “Bluenergy Stadium”. Ufficiale l’accordo, tifosi scettici
Si chiamerà così, almeno per i prossimi cinque anni, la casa dell’Udinese. L’accordo con l’azienda che opera nel campo dell’energia, emiliana ma con basi solidissime in Friuli, è stato annunciato dai vertici del club bianconero – presente anche Gianpaolo Pozzo –, da quelli della Spa (con il fondatore Gianfranco Curti) e dalle autorità. Le cifre? Non sono state ufficializzate, ma si parla di 800mila euro. Un ottimo affare per l’Udinese che – se le chiacchiere corrispondono alla realtà – migliorerebbe sensibilmente il precedente impegno sottoscritto con Dacia quasi raddoppiandolo. “Sono veramente felice di questa combinazione – ha spiegato paron Pozzo –. È da tanti anni che, come imprenditore, lotto in silenzio per raggiungere e consolidare gli obiettivi di energia pulita che propone il nostro partner. Questa collaborazione si è sviluppata da tempo a livello di sponsorizzazione e di fornitura. Ora c’è anche questa nuova avventura di cui sono molto convinto”.
Il nome, con la denominazione commerciale, in passato ha creato malumori nell’ambiente del tifo, dove il riferimento a “Stadio Friuli” è molto apprezzato per il richiamo al territorio. E adesso? La risposta l’ha data il sindaco, Alberto Felice De Toni: “Saremo sempre Stadio Friuli e adesso siamo anche Bluenergy Stadium. Dobbiamo ragionare in un’ottica di inclusione, non di esclusione”. Non solo calcio per l’impianto. “Torneranno anche i grandi concerti” ha annunciato il project manager Alberto Rigotto. Previsti anche lo sfruttamento di oltre 20mila metri quadri con una nuova scuola dell’infanzia, una piscina e la copertura del tetto con pannelli fotovoltaici.
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