“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, sosteneva il compianto Giampiero Boniperti. Nella sua carriera, Max Allegri ha recepito al meglio questa sorta di mantra sportivo, arrivando a essere l’allenatore più vincente nell’era dei tre punti della Serie A. Il successo nel derby contro il Torino, gli ha infatti permesso di arrivare a 289 vittorie in carriera, peraltro ottenute in soltanto 478 panchine: tradotto in altri termini, il 60,5% di successi, ovvero la percentuale più alta di sempre restando comunque all’interno dell’era dei 3 punti.
Juventus, Allegri è divisivo ma i dati gli danno merito: è il più vincente nell’era dei tre punti
Nonostante le ultime due annate, tutt’altro che esaltanti e concluse rispettivamente con medie di 1,84 (2021-22) e 1,89 (2022-23) punti per giornata, Allegri resta comunque il terzo allenatore per media punti in carriera in Serie A (2,01), dietro ad Antonio Conte (2,26 punti su 188 partite) e Leonardo (2,02 punti su 61 gare allenate).
A livello di derby della Mole, Acciughina è invece arrivato a 13 vittorie in 17 incontri, eguagliando così il record stabilito da Giovanni Trapattoni (13/31) nella stracittadina torinese.
Ampliando il discorso anche all’era dei due punti, Allegri è sempre più vicino al club dei 300, ossia alla ristrettissima cerchia degli allenatori capaci di vincere almeno 300 partite alla guida di club impegnati nella Serie A.
Nella storia, per ora ci sono riusciti soltanto in due: Nereo Rocco con 306 vittorie in 761 partite e il già citato Trapattoni, quest’ultimo primatista con 351 successi in 689 panchine. Proprio al Trap, Allegri dovrà poi contendere un altro primato, considerando anche le volontà della famiglia Elkann per il futuro bianconero: quello dell’allenatore pluri-scudettato, visto che con 6 Scudetti vinti Allegri insegue il record di 7 ottenuto da Trapattoni tra il 1977 e il 1989 (6 con la Juventus, l’ultimo con l’Inter).
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