A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Luciano Tarallo, ex preparatore dei portieri del Napoli di Mazzarri: “Non sono stato chiamato per tornare (ndr. ride). La scelta di Grava per fargli curare la fase difensiva? Sono convinto che il presidente abbia fatto una mossa per rafforzare l’empatia che è indispensabile tra staff tecnico e calciatori. Ha giocato molto sul senso di appartenenza. Poi ha fatto un discorso di identità e questo i tifosi napoletani lo hanno riconosciuto sia a Grava che a Mazzarri che è un tipo tosto. Speriamo ci aiuti a risalire. Garcia forse era l’unico che non andava bene al Napoli. Io avrei preso Cioffi dell’Udinese che è un giovane tecnico emergente, però il presidente ha scelto Garcia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Adesso è stato preso Mazzarri come traghettatore perché il contratto parla chiaro, sono sei mesi.
Non so se Mazzarri sia la scelta più giusta. Per quanto riguarda l’intensità conta anche la testa, la volontà che determina chi siamo e cosa vogliamo. Giocare bene vuol dire leggere, riconoscere, interpretare tutto quello che sta succedendo. Bisogna lavorare sulla testa dei calciatori che sono loro che ti fanno grande o ti affossano.
Mazzarri migliora i calciatori che allena. Ricordiamo la formazione dei suoi 4 anni. Ultimamente dal punto di vista tecnico ci sono state delle minusvalenze nel Napoli. Quando metti fuori Zielinski e Kvaratskhelia, che pretendi poi. Però giochi con l’Empoli e puoi vincere. Il mister ha fatto i suoi errori, ma li hanno fatti tutti. Adesso i calciatori devono tirarsi su le maniche e dovranno fare un unico corpo indissolubile. Bisogna vedere come adesso risponde la squadra. Le partite sono belle toste, quelle lì che ti fanno cacciare gli attributi”.
Antonio Napoletano
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