L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato il ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli.
Gazzetta- Il Napoli ripartirà dal 4-3-3, ma Mazzarri pensa anche ad alcune variazioni!
Si riparte, infatti – senza se e senza ma – dal 4-3-3 di Spalletti. Certo, perché ha entusiasmato De Laurentiis e l’Italia intera. Certo, una differenza c’è e Mazzarri è troppo navigato per sottovalutarla: la partenza di uno come Kim, talmente bravo, forte nei recuperi, da accettare anche l’uno contro uno a campo aperto. Senza di lui è possibile che si arrivi a chiedere alla squadra di non alzare troppo la linea difensiva, accentuando di riflesso il calcio verticale. L’unica variante, ma non è di stretta attualità, è – con Di Lorenzo un po’ più avanti – il 3-4-3. Perché Kvara – altro che panchina o sostituzioni – per Mazzari è evidentemente il leader tecnico, e – come succederebbe con moduli diversi – non va innescato in mezzo al campo, da seconda punta, sottopunta o trequartista. Kvara ha bisogno di partire sulla fascia, dove ha un riferimento, con la libertà di scegliere come aprire le difese.
Una fatica inutile, perché poi – davanti a De Laurentiis – non ha dovuto far altro che essere se stesso. Il modulo? I soldi? La durata del contratto? Non è questo il punto. Si fidi, presidente: sono carico e convinto di poter trasmettere a questo gruppo – che ammiro – la mia stessa voglia di rivincita. Dopo la stretta di mano, la firma e una cena leggera – perché in questo momento conta solo la sua fame di calcio – è rimasto a parlare a lungo con i suoi collaboratori, per aprirsi – davvero nel cuore della notte – con chi lo ha considerato, sin dalla prima ora e senza rinnegarlo nei momenti di difficoltà, un autentico professionista del pallone.
Carlo Gioia
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